Scrittore di fantascienza, è stato uno dei tre collaboratori di Stanley Kubrick, insieme ad Ian Watson e Sara Maitland, per la realizzazione di Artificial Intelligence, riscrivendo varie versioni del suo racconto Super-Toys Last All Summer Long su cui il film si basa.
La conoscenza tra Kubrick e Aldiss risale alla metà degli anni '70 ed è andata avanti, con fortuna alterna, fino alla morte del regista.
I prigionieri di Kubrick [estratti]
di David Gritten [...] Riferendosi all'enorme grado di segretezza che ha contraddistinto la lavorazione di Eyes Wide Shut, Brian Aldiss aggiunge: "Restare in segreto è parte dell'idea di Stanley sull'essere un personaggio pubblico. Penso sia per preservare la sua privacy e la sua creatività ed è una cosa che va rispettata. Ho una grande ammirazione per lui. E' sveglio, fa connessioni alla svelta. A suo modo è un genio. E i geni non sono obbligati ad essere persone simpatiche." Aldiss rivela anche che Kubrick aveva le sue ossessioni: era sconvolto dal successo che avevano avuto Guerre Stellari ed E.T., pensando che, con 2001, aveva creato un film di fantascienza molto superiore ad entrambi. Una sera, cenando con Aldiss, gli aveva chiesto di inventarsi una storia di fantascienza capace di far guadagnare un sacco di soldi: "Disse: 'Dammi qualcosa di popolare su cui non perderò la mia reputazione'", ricorda Aldiss. Aldiss riconosce che Kubrick è una persona con la quale è difficile trattare; e la loro relazione alla fine sarà messa alla prova: i due scrissero insieme una sceneggiatura basata sul racconto di Aldiss Super-Toys Last All Summer Long che Kubrick pensa di trasformare in un film chiamato A.I. (Artificial Intelligence). Il progetto è rimasto in attesa per anni. I piani per il film prevedono la realizzazione di un bambino androide che possa simulare in modo convincente i movimenti umani. "Stanley non voleva che venisse fuori finto," dice Aldiss, "così non ha voluto provarci finché la tecnologia non è stata pronta." Kubrick's captives, di David Gritten |
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