Intervista al compositore Michael Nyman sulla musica dei film di Stanley Kubrick
di Marco Spagnoli
La musica
è sempre stato un elemento importantissimo nel cinema di Stanley
Kubrick, arrivando quasi a determinare il successo di film come 2001:
Odissea nello Spazio, dove l'alchimia tra la musica di Strauss e le
immagini girate dal regista riesce ad essere addirittura sorprendente.
Per Eyes Wide Shut è stata la suonatrice di viola Jocelyn
Pook a realizzare la partitura orchestrale del film. Un lavoro non
certo facile che la giovane autrice inglese ha portato avanti con determinazione,
sostenuta da amici come Michael Nyman, uno dei maggiori compositori di
colonne sonore e uno dei più grandi musicisti moderni, di cui la
Pook è stata a lungo collaboratrice. Ed è proprio il maestro
Nyman che ha iniziato la sua carriera come critico musicale per la BBC
ad analizzare la musica dei film di Kubrick in questa intervista esclusiva
per Time Out - Roma, rivelando il particolare inedito che sarebbe
dovuto essere proprio lui a realizzare le musiche del prossimo film del
regista scomparso.
Maestro Nyman, quali sono i suoi ricordi di Stanley
Kubrick?
Ho sempre ammirato Kubrick sin dai tempi di 2001 e
Arancia Meccanica. Molto prima che diventasse il regista
leggendario e agorafobico, che viveva nascosto in una grande casa poco fuori Londra.
Un uomo che poteva permettersi di girare un film ogni dieci anni. Sono stato molto
contento che la mia amica Jocelyn Pook abbia avuto la possibilità
di scrivere la colonna sonora del suo ultimo film.
Come è nata la collaborazione tra i due?
Kubrick era rimasto impressionato dall'album di Jocelyn intitolato
Deluge. Le aveva chiesto di riadattare un paio di brani e
di aggiungere altri quindici minuti di musica per
Eyes Wide Shut.
Ha mai pensato di lavorare con il regista?
Un comune amico aveva tentato più volte di farci incontrare,
perché Kubrick era molto interessato alla mia musica per utilizzarla
in un film che avrebbe dovuto realizzare prossimamente. Purtroppo questo
incontro non è mai avvenuto. Mi sarebbe piaciuto lavorare con lui
anche se credo che sarebbe stato molto difficile. Jocelyn ha avuto grandi
difficoltà, perché non ha mai potuto portare con sé
un video delle scene per le quali stava componendo della musica e aveva
assistito soltanto alla proiezione di alcuni spezzoni tratti dal film.
Tutta questa mancanza di fiducia è sempre molto insultante nei
confronti di un musicista serio. Anche se veniva da un genio come lui.
Cosa pensa come compositore e come critico musicale delle
scelte operate da Kubrick per le musiche dei suoi film?
In genere erano molto originali. Una volta un mio amico mi fece sentire
il CD della colonna sonora che doveva essere utilizzata originariamente per
2001. Spento l'audio del laser disc, assistemmo al film,
ascoltando la musica
che poi non fu utilizzata. Era molto ordinaria, una partitura orchestrale
tipica dei film di fantascienza, assolutamente non interessante. Kubrick,
invece, ha sempre creato un contatto nuovo tra musica e immagini. Come
compositore di colonne sonore non sono genuinamente simpatetico con il
suo modo di lavorare, perché trovo molto banale e facile utilizzare
delle canzoni rock insieme a dei brani classici per la colonna di un film.
Invece, quando si vede girare la ruota della stazione orbitante con in
sottofondo la musica del Danubio Blu si รจ come trasportati in un
altro mondo. Alcuni teorizzatori del post modernismo si sono domandati
molte volte il significato dell'abbinamento tra le immagini e le musiche
scelte da Kubrick per i suoi film e il perché dei positivi effetti
sul pubblico, in quel determinato contesto cinematografico. La spiegazione
è che Kubrick non apprezzava quasi mai la musica composta appositamente
per i suoi film e preferiva lasciare intatta l'alchimia nata tra le immagini
e alcuni brani musicali che dovevano essere utilizzati solo temporaneamente.
Per ogni compositore è molto difficile realizzare una musica che
abbia la potenza e il valore di quello che si aspetta il regista da te.
Time Out - Roma, numero 28, 1999
Per gentile concessione di Marco Spagnoli