Attore di fama internazione, tra i più bravi della sua generazione, ha vinto numerossissimi premi. Con il Jack Torrance di Shining ci ha regalato una delle sue migliori performance. Il primo incontro con Kubrick era avvenuto dopo la realizzazione di 2001: Odissea nello Spazio durante la pre-produzione del film su Napoleone Bonaparte: tra gli attori in lista per il ruolo dell'imperatore corso, Kubrick aveva considerato appunto Jack Nicholson. L'attore ha anche ritirato per conto di Kubrick il premio DGA Life Achievement assegnato al regista nel 1997 dal sindacato dei registi americani.
In ricordo di Kubrick
Voglio andare a vedere a Las Vegas i 90 minuti dell'ultimo sogno, o incubo, del mio amico Stanley. Sono sicuro che neppure una partita dei miei prediletti Los Angeles Lakers mi potrebbe procurare un'emozione così forte! Ogni suo film è stato un evento, ma la critica Usa e anche l'establishment non l'amavano. Lui fingeva di non sapere alcunché, in realtà era informatissimo e leggeva tutto. Era anche l'uomo più spiritoso del mondo e sbagliano quelli che lo descrivono come un orso cattivo. Era giocoso, anche quando era arrabbiato. E' vero, però, che ti costruiva intorno una tela di ragno e che voleva il possesso dei suoi attori durante la lavorazione. Quando mi disse che sarei stato il protagonista del suo film aggiunse ridendo: "Mi diverte molto l'idea che, proprio tu, dovrai fingere di essere paranoico." E mi diede un suggerimento che non ho mai dimenticato: "Dovrai avere sempre gli occhi sbarrati per il tuo Torrance: pensa alla fotografia dell'arresto di Charles Manson dopo la strage di Sharon Tate." Ogni giorno mi arrivavano le pagine scritte da Kubrick sulle scene da girare e c'era sempre, a margine, il nome di Manson. Potevo vedere, leggendo le note, tutti i fantasmi della sua mente ma anche la sua ironica fantasia. Lo gratificava l'idea di essere "un alieno" per Hollywood perché, in un cinema dove produttivamente tutto è trasparente, lui conservava i suoi segreti. E' vero che dovevo fare la stessa scena molte volte, ma quando ero esausto, spiritoso Kubrick diceva: "Devo vederla da un altro angolo, rifalla. Io sto al centro del triangolo e tu ti sposti ai suoi estremi." Erano un evento le prime visioni del suo lavoro: Kubrick spariva per mesi e, poi, arrivava una sua chiamata perché tutto era pronto. Vidi il film con alcuni suoi amici: c'era Michael Herr, l'autore del reportage di guerra sul Vietnam Dispacci. Kubrick aveva lavorato al montaggio di Shining durante la presa degli ostaggi Usa a Teheran; la politica lo interessava molto, anche se non ne parlava mai. Alla fine della proiezione, disse: "Non è la copia finale, devo ancora apportare variazioni. Potrei avere bisogno di te per il nostro pornofilm sulla famiglia." Rideva e mi bisbigliava: "Tu hai avuto una infanzia infelice, ecco perché ti ho scelto. Ma ti ho scritturato perché sei un uomo apparentemente felice." Corriere della Sera, 10 Marzo 1999 |
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