Su Kubrick: Conversazione
con il documentarista di Kubrick
Stanley Kubrick è uno dei più controversi registi contemporanei.
Ci sono molte informazioni su di lui, ma fino ad oggi nessuno aveva mai
messo tutto insieme, come invece ha fatto Jan Harlan, il cui fantastico
Stanley Kubrick: A Life in Pictures sta per essere distribuito
come parte integrante della nuova Stanley Kubrick Collection.
Abbiamo avuto l'opportunità di parlare con Jan di Kubrick, e abbiamo
usato alcune delle domande dei lettori di DVD Talk
come base per la nostra intervista.
In che misura Stanley Kubrick era interessato ai DVD?
Che tipo di rapporto aveva con questa tecnologia?
Erano i primi tempi che il formato del DVD era uscito, e la cosa più
eccitante per noi era che i Paesi che doppiano i film, come la Germania,
la Francia, l'Italia e la Spagna, potevano adesso avere la possibilità
di sbarazzarsi delle vecchie sporche copie doppiate e tornare alle versioni
originali. E se anche il pubblico non parla affatto inglese, ci sono sempre
i sottotitoli in francese, tedesco o italiano: si tratta comunque di un
compromesso molto migliore. Si sa che Stanley non amava il doppiaggio,
anche se provavamo veramente a mettercela tutta per averne uno decente.
Ma è qualcosa che proprio non può venire bene. Ci sono sempre
dei difetti. Mi ricordo che una volta Stanley disse che i tedeschi si
erano presi la rivincita dopo aver perso la guerra doppiando i suoi film.
Pensai che fosse una battuta.
Sono sicuro che vedere Orizzonti di Gloria
doppiato in tedesco sia un'esperienza surreale.
Oh, è terribile. Voglio dire, ogni film doppiato in tedesco
è terribile. Ogni film doppiato in francese o in spagnolo. Si immagini
anche l'altro punto di vista. Vedere un film tedesco, L'Angelo
Azzurro o M, se lo immagini doppiato in inglese.
Non funziona.
Parlando di alterazioni all'opera di Kubrick, una delle
controversie più recenti riguarda la scena dell'orgia in
Eyes Wide Shut.
Sì, è vero.
Vorrei sapere se lei può aiutarci a fare luce sulla
faccenda. Kubrick è stato coinvolto in questa decisione? Come è stato
deciso di inserire le figure digitali nella scena?
Va bene, risponderò una volta per tutte e in modo completo.
Il film fu proiettato la prima volta il primo marzo, per Bob Daly, Tom
Cruise and Nicole Kidman a New York. Fu proiettata la copia di lavoro.
Nigel Galt, il montatore, era lì anche lui. Tutti adorarono il
film, completamente. Chiamarono Stanley per dirgli quanto fosse loro piaciuto
e che tutti, proprio tutti, erano veramente entusiasti. Stanley fu quindi
molto, molto felice, quando morì una settimana dopo. Poi, sei o
sette settimane più tardi, quando l'intera faccenda si era un po'
raffreddata, dovevamo finire il film. Non potevamo toccare il montaggio
- era impossibile - ma c'erano alcune cose da fare per il doppiaggio e
il commento musicale. Era comunque tutto già programmato. Dovevamo
solo mettere in pratica quello che era già stato deciso. Così
eseguimmo fedelmente il nostro lavoro. Parallelamente a questo, c'era
la faccenda del visto censura. Abbiamo dovuto proiettare una copia del
film alla MPAA e loro insistettero che la scena dell'orgia venisse cambiata.
E come si poteva cambiarla? Se Stanley fosse stato vivo l'avrebbe fatto
lui, anche perché aveva l'obbligo di consegnare un film con visto
Restricted, una clausola già pattuita e che ovviamente non fu oggetto
di discussione. Se lui fosse stato in vita, avrebbe rimontato la scena.
E' una cosa molto semplice da fare. L'avrei potuto fare anche io. Chiunque
l'avrebbe potuto fare. Basta restare su Tom senza staccare sulle inquadrature
di copulazione, basta stare su Tom che guarda e cammina, è così
che si poteva fare. Ma non potevamo farlo. Ci sarebbe stata una sommossa
se la Warner Bros. o qualcun altro avesse rimontato il montaggio di Stanley.
Così avevamo solo una possibilità di scelta, e cioè
aggiungere elettronicamente o digitalmente persone in mantello nero, bit
dopo bit e il meno possibile, finché la MPAA avesse acconsentito
a dare al film un visto R. Ecco la risposta completa.
Riusciremo mai a vedere la scena come è stata
girata?
Non lo so. Voglio dire, il resto del mondo la vede in versione originale,
mentre negli Stati Uniti abbiamo la versione con visto R. Non posso rispondere
alla domanda. Spetta alla Warner Bros. Penso comunque che la Warner Bros.
non lo farà perchè non distribuiscono film vietati ai minori
di 17 anni su DVD.
Kubrick si è mai azzuffato con la MPAA per i suoi
film?
Con la MPAA? Beh, non c'è mai stata una vera battaglia. Le
persone alla MPAA sono molto, molto gentili. C'era una donna che aveva
avuto l'incarico di trattare con me. Era una persona molto intelligente.
Disse: "Guarda, a me personalmente il film non ha irritato. Credo
sia molto sciocco, questo processo, ma devo seguire le mie regole."
E le sue regole erano: puoi avere questo e non puoi avere quest'altro.
Voglio dire, è molto semplice. C'erano troppi nudi. Sì,
puoi averne un po', ma non troppi. Non mi chieda perché. Per come
la vedo io, non credo ci sia molta differenza se si vedono tre persone
nude o sette, ma evidentemente ce n'è. Queste sono le regole.
Di tutti i film di Kubrick, ce n'era uno di cui era
particolarmente soddisfatto o che reputava migliore di tutti gli altri suoi film?
Beh credo che gli piacesse particolarmente Eyes Wide Shut.
Davvero. Era sul serio felice del film. Probabilmente perché era
stato il film più difficile da fare per lui. Era una lotta così
grande, e un argomento così difficile. Era un film a chiave. Ci
sono così tanti particolari che il pubblico deve proprio decifrare
personalmente. E delle interpretazioni fantastiche, da parte di tutti,
e lui ne era entusiasta. Ma ovviamente credo che il pubblico non abbia
condiviso il suo entusiasmo, almeno non nel Nord Europa e nella parte
di mondo anglosassone. In Giappone invece sì. E in italia, in Spagna
e in Francia. Ma si sa che così vanno le cose. C'è poco
da fare. Gli piacevano anche altri suoi film. Voglio dire, amava incondizionatamente
i suoi film. Nessun dubbio su questo. Era felice di 2001.
Stanley guardava mai i suoi film? Li rivisitava anni dopo averli
fatti?
Solo se doveva farlo. Ad esempio quando c'era una nuova stampa da
fare per una riedizione o per la televisione. Allora li avrebbe rivisti
per sincerarsi che avessero una buona copia. Oppure per ragioni di carattere
tecnico. Ma non riguardava i suoi film per intrattenimento.
Quali film e registi ammirava Stanley Kubrick?
Ce ne erano tanti. Adorava Woody Allen, Steven Spielberg, Ingmar
Bergman, Carlos Saura, Edgar Reitz, Fellini. Già, proprio tanti.
Edgar Reitz aveva fatto un film chiamato Heimat. Con delle
sequenze sorprendenti. La miglior cosa uscita fuori dalla Germania dopo la guerra.
E la avverto, ben poche cose sono uscite dalla Germania dopo la guerra,
ma Reitz è un grande. Amava anche Carlos Saura, un regista spagnolo
che aveva fatto un film chiamato Crìa Cuervos.
Un film meraviglioso. E anche Blood Wedding, sempre di Saura.
Amava Woody Allen e gli
piacevano i film di Steven Spielberg. Oh, gli piacevano un sacco di film.
Era molto ben informato e in effetti guardava praticamente tutto. So anche
che c'erano molti film che fermava dopo appena 10 minuti. Avevamo molte
pizze di film nella nostra sala proiezioni e molte volte lui vedeva solo
il primo rullo perché se il primo rullo ti lascia in qualche modo
completamente freddo, il rischio di andare avanti e sprecare un'ora e
mezzo è troppo grande. Era un amante appassionato dei buoni film.
Lei ha menzionato che Kubrick amava Spielberg e Allen e
anche altre persone con cui lei ha parlato per il suo documentario. E nel film loro
fanno riferimento a Kubrick, quasi all'unisono, come a uno dei più grandi registi
che abbiano mai messo piede sulla Terra. Quali sue qualità secondo
lei hanno influenzato così tante persone e
hanno messo Kubrick nella altissima posizione di regista così venerato?
Beh, lui era in un certo senso piuttosto unico. Penso si possa dire lo
stesso di Scorsese, il quale è stato di grande influenza sulle
giovani generazioni di filmaker, anche nel mostrare come vadano fatte
le cose. In questo senso Kubrick era come Picasso. Senza nulla togliere
a nessuno, Picasso era, oggettivamente parlando, un'altra categoria. Semplicemente
si era imposto come uno dei maggiori e più influenti pittori del
secolo. Lo stesso è vero per il compositore Shostakovich. In questo
senso, Kubrick ha avuto una grandissima influenza sull'intera generazione
di registi. E questo non richiede che si apprezzino i suoi film. C'è
un elemento di oggettività nel riconoscere l'abilità di
qualcuno. Una combinazione di forma e contenuto. Ci sono stati nella storia
del cinema dei registi meravigliosi. Prenda per esempio Charlie Chaplin,
il quale era tutto contenuto e aveva una forma piuttosto goffa. Oppure
si possono avere registi che optano esclusivamente per la forma e che
hanno un contenuto poco profondo, ma con delle scenografie o degli effetti
portentosi. Eppure non sapresti raccontare il contenuto di questi film
a nessuno. Ma Kubrick cercava di combinare entrambi i due estremi, forma
e contenuto. Molto coscientemente, voleva che i suoi film apparssero davvero
corretti, benissimo fotografati, con perfetti movimenti di macchina, tutto
quanto perfetto, ma insisteva anche sul contenuto.
Una delle persone che ha messo Kubrick come uno dei suoi
maestri sta adesso per concludere un lavoro piuttosto particolare: Steven Spielberg
sta ultimando A.I. Quanto del lavoro di Kubrick sarà
trasposto nella versione cinematografica di A.I.?
Molto. Sul serio, molto. Voglio dire, avevamo più di un migliaio
di disegni. Chris Baker, il disegnatore di Birmingham, un giovane molto
molto bravo e di talento, ha continuato a lavorare anche per Spielberg.
Poi, tutte le versioni della sceneggiatura, le ho passate a Steven e ne
abbiamo discusso. Steven ha riscritto la sceneggiatura, me l'ha mostrata
e io l'ho letta, ed è fantastica. E' eccellente. Stanley sarebbe
stato il primo ad applaudire. Non ho alcun dubbio. Steven ha fatto un
po' di cambiamenti, ma sono stati tutti molto buoni. L'ha sul serio migliorata.
Steven ha un grande talento e in effetti, per quanto queste due persone
siano così differenti, il loro comune denominatore è proprio
il puro talento. Cosa che è difficile da descrivere perché
il talento non riguarda l'intelligenza o la conoscnza, è un misto
di istinto e di... beh non so cosa sia, è una qualità che
indubbiamente è presente in Steven e che gli fa produrre quelle
idee. Il talento è una visione. Kubrick ne era dotato, ma anche
Steven ce l'ha. Quello che voglio dire è che Steven è sul
serio un talento sbalorditivo. Senza alcun dubbio.
Ora, ci sono anche altre due opere che Kubrick si è
lasciato per strada durante la sua carriera, il Napoleon e
The Aryan Papers. Sa se ci sono progetti per pubblicare questi
manoscritti o sceneggiature?
Forse lo farò. Ho un incredibile ammasso di ricerche su Napoleone
e sarebbe bello pubblicare la sceneggiatura del Napoleon
illustrata col materiale di ricerca. Forse lo farò l'anno prossimo, quando
avrò più tempo. Non c'è fretta. E' stato lì
in attesa per trent'anni, ne può aspettare un altro paio. The
Aryan Papers invece è fuori dal mio controllo. Appartiene alla
Warner Bros. Non ho diritti sull'opera. Non so cosa stiano facendo. Ho
giusto parlato stamattina con qualcuno alla Warner. So che ci sono persone
interessate allo scritto, ma è un film molto difficile da fare.
Kubrick era spesso, forse a torto, visto come un recluso.
Prima di tutto, lei crede che lo fosse?
Non era affatto un recluso. C'erano sempre persone che venivano a
fargli visita a casa. Ma quello che è vero, è che non parlava
con la stampa, con la televisione o con la gente della radio, e che non
era uno che partecipava agli eventi mondani. Veniva al mio veglione di
capodanno tutti gli anni da 30 anni a questa parte, ma credo fosse l'unica
festa a cui partecipava. C'erano sempre almeno trenta persone e lui le
conosceva tutte. Così, se fosse stato un recluso, ecco allora cosa
è un recluso. Io non definirei recluso una persona così.
C'era una ragione particolare che dava per non parlare
con la stampa?
Certo che c'era. Lui sentiva sempre molto nettamente che non aveva nulla
da aggiungere ai suoi film. Diceva "Se ci fosse qualcosa di importante
che potrei aggiungere, l'avrei messo nel film da subito." Non gli
piaceva spiegarsi. Non gli piaceva affatto. "Che cosa hai voluto
dire con 2001?"
Così se fosse ancora in vita, e se le sue opere
venissero rieditate su DVD un'altra volta, sarebbe strano trovare sui dischi
un commento del regista.
Certo che sì. Ma era entusiasta dei DVD. L'invenzione è
brillante, principalmente per le ragioni che ho detto all'inizio e inoltre
per la possibilità di avere una qualità eccellente. Certamente
era una cosa che gli piaceva. Era un uomo molto visivo e gli piaceva questa
idea. Oltre al fatto che i Paesi con il doppiaggio potessero essere serviti
meglio di prima.
Cosa portò Stanley Kubrick da New York all'Inghilterra
e poi a Los Angeles?
Un piano che aiutava a portare registi stranieri in Inghilterra.
Fu una serie di incentivi finanziari e per Lolita fu una gran cosa.
Lei saprà che era il periodo dei boss che approvavano i grossi
budget. Così si stabilì in Inghilterra. Ma tornava spesso
in America, infatti iniziò a lavorare a 2001 con Arthur
C. Clarke a New York. Ma poi venne il tempo delle riprese, venne allo
studio M di Borehamwood, in Inghilterra, appunto. Era molto più
facile fare il film lì piuttosto che in California. Beh, poi i
bambini stavano crescendo e andavano a scuola. Le cose cambiano e poi
a lui piaceva l'Inghilterra. In più detestava viaggiare e non volava
mai, per cui era davvero una noia andare avanti e indietro in America
con la nave, così si stabilì definitivamente in Inghilterra.
Cosa che era iniziata per ragioni esclusivamente pratiche e finanziarie.
Ma che finì perché a lui piaceva così. Gli piaceva
anche il clima, gli piaceva il tempo pessimo.
Ci sono ancora alcuni miti che circondano Kubrick o i
suoi film che lei può aiutare a sedare?
Un mito? Beh, che altri miti c'erano oltre all'essere recluso? Se
era nevrotico? No, non penso fosse stato nevrotico. Era un perfezionista?
Certo, era un perfezionista. E allora? Io lo considero un complimento.
Cos'altro dicevano? La stampa inglese lo trattava come fosse matto come
un cavallo. Beh, si sbagliavano proprio. Non lo era affatto. Era una persona
molto ironica, gentile, esigente. Non era uno che si lasciava convincere
facilmente, questo è sicuro.
On Kubrick
DVD Talk, 28 Agosto 2000
Traduzione dall'inglese per
ArchivioKubrick