Vivian Kubrick, terzogenita del regista, ha girato un backstage della lavorazione di Shining per la rete televisiva britannica BBC. Il making of documenta la vita sul set, con discussioni di Kubrick con gli attori per la giusta interpretazione delle battute dei personaggi, letture ripetute dello script, visite di celebrità e parenti, prove trucco e costumi, interviste agli attori principali.
Distribuzione
Warner Home Video Directed
by Cast
(in credits order) Rest
of cast listed alphabetically
Original Music by Non-Original
Music by
Cinematography by
Film Editing by Other
crew Production
Companies |
Il documentario, trasmesso raramente in televisione (in Italia all'interno di Fuori Orario su RAI3), è attualmente incluso nelle VHS e nel DVD di Shining della Stanley Kubrick Collection. Nella versione DVD il documentario ha anche la traccia audio opzionale con il commento di Vivian.
Nel documentario Stanley Kubrick: a Life in Pictures sono presenti ulteriori scene girate da Vivian non inserite nel montaggio finale di Making The Shining.
Gordon Stainforth, assistente montatore in Shining e montatore di questo documentario, frequenta occasionalmente il newsgroup alt.movies.kubrick, rispondendo ad alcune domande lasciate dai partecipanti. Di seguito, una raccolta di alcuni suoi interventi in merito al Making The Shining.
Il documentario di Vivian
di Gordon Stainforth
Se lei è entrato a far parte della produzione alla fine delle riprese,
chi sincronizzava i giornalieri prima di lei? E' noto che il montaggio
del film non cominciò che dopo aver concluso tutte le riprese
principali, ma c'era forse un assistente al montaggio che aveva questo
compito? Vivian ci mise quasi un mese per rivedere tutto il girato e scegliere le scene che le piacevano di più. In questa fase del lavoro non le occorrevano i miei suggerimenti così io avevo ben poco da fare se non chiedere a Ray Lovejoy se c'era la possibilità di lavorare su Shining. C'era sempre un sacco di lavoro da fare, specialmente archiviare, mettere etichette alle scatole e preparare i rulli sincronizzati in modo che Stanley li potesse vedere sullo Steenbeck. La notizia migliore per me fu che Vivian sembrava completamente sovrastata col suo documentario. Aveva troppo girato da rivedere e non voleva montare nessuna scena finché non si fosse sentita estremamente familiare con tutte le riprese che aveva fatto. Mi sembra che in questa fase montammo solo un paio di piccole scene. Ma col passare dell'estate, il mio impegno sul film principale aumentò a poco a poco fino a occuparmi l'intera giornata e a me piaceva moltissimo - alla fine verso ottobre ero in effetti il terzo aiuto montatore (essendo Adam Unger e Steve Pickard gli altri due e con Tim Smith - il fratello di Gill - che faceva l'apprendista numerando il girato, stampando il numero su ogni fotogramma o sequenza). A essere onesto avevo il terrore di essere richiamato da Vivian per il suo documentario perché ero così su di giri a lavorare sul mio primo film. Penso che a questo punto fu Stanley a dire a Vivian di NON montare niente del suo documentario finché Shining non fosse stato completato, perché il documentario sarebbe stato parte della campagna promozionale del film e avrebbe contenuto diversi estratti dalle scene. Da questo momento fino a Natale, il lavoro su Shining divenne sempre più intenso e Ray sempre più esausto. Poi, subito dopo Natale, fu ricoverato in ospedale con la setticemia. Per una settimana Gill continuò il lavoro di montatore. Poi (la fortuna mi sorrise) lei dovette andare ad un matrimonio di un parente così si prese il fine settimana libero. Quel weekend lavorai con Stanley e il lunedì successivo mi fu detto che avrei finito di montare il film con lui! Anche se comunque restò tutto un lavoro di squadra: Gill e io in effetti eravamo entrambi primi assistenti al montaggio. Ray supervisionava l'intero processo - col braccio fasciato - preoccupandosi degli aspetti tecnici dei laboratori, ecc. Gill si occupava dell'archiviazione delle scene con Adam e Tim. Era una specie di catena di montaggio. Io arrivavo in sala dopo pranzo e iniziavo a lavorare sotto le indicazioni di Gill e Ray fino a che non arrivava Stanley. Il che accadeva di solito subito dopo pranzo - anche se spesso Stanley scompariva subito per diverse ore nel suo ufficio perché aveva un enorme mole di lavoro da sbrigare con Jan - il produttore - e quelli della Warner. Di solito Stanley iniziava a montare verso le 4 o le 5 del pomeriggio. Tutti quanti poi lasciavano la sala verso le 6 a meno che non ci fosse stato qualcosa di veramente urgente da finire. Stanley e io quindi lavoravamo insieme al film di solito fino mezzanotte e qualche volta anche più tardi - fino alle 1 o 2 del mattino! - ma sempre rispettando la pausa cena delle ore 9. Non appena finimmo di montare il film nell'aprile del 1980, Stanley mi chiese di occuparmi del montaggio del suono. Poi ci spostammo tutti di nuovo a Elstree per il doppiaggio. In seguito, quando il film fu pronto, il trailer montato, ecc. io tornai al lavoro con Vivian sul suo documentario, che era rimasto in letargo per circa un anno! Anche questa fu un'impresa epica e ci occupò fino a metà ottobre, ossia la stessa settimana che Shining fu distribuito nelle sale inglesi. In effetti lavorammo come matti per far sì che il documentario fosse pronto per la trasmissione sulla BBC Television. alt.movies.kubrick, 24 Gennaio 2003 Making the Shining dura mezz'ora perché questa era la durata standard dei documentari della serie BBC Arena, in cui il backstage doveva essere trasmesso. Il montaggio finale di Vivian funzionava molto bene, ma sfortunatamente Stanley non ne era del tutto soddisfatto - aveva sempre considerato che lo scopo principale del documentario fosse quello di promuovere Shining, così ci fece togliere due belle scene in cui lui dirigeva gli attori (un pezzo di una di queste due scene, in cui parla con Shelley nel bagno è comunque visibile in A Life in Pictures), in modo da avere lo spazio per inserire altre due scene da Shining. Vivian ci restò molto male, ma le idee di Stanley alla fine prevalsero, come sempre! Il montaggio finale, nel senso di decidere quali scene potevano essere inserite e quali no, è quindi da considerarsi di Stanley. E' un vero peccato che il documentario non poté durare altri 10 minuti, ma avevamo l'obbligo di stringere tutto in mezz'ora. Nessun mistero. E' così che capita quando si fanno i documentari! Ovviamente il girato buono superava i 30 minuti. Da qualche parte ho scritto, in modo un po' criptico a dir la verità (e magari potrei chiarire meglio la questione se andassi in soffitta a frugare tra le vecchie scatole dove tengo lettere e blocchi note e trovassi il diario di lavorazione del 1979 dove probabilmente è tutto chiaramente documentato), che Vivian girò 237 rulli (122 metri circa) di pellicola 16mm, che equivalgono a circa 42 ore! - e che non includono le interviste con Shelley, Jack, Danny e Scatman. Ma, come ho detto, dovrei controllare meglio. Ora arriva la parte triste: due anni fa Jan Harlan mi disse che c'era un problema col girato del documentario che fu scartato per il montaggio finale. In tutte le riprese mancava il sonoro - il che è molto strano perché il suono viene sempre tenuto nella stessa scatola con la pellicola (il 16mm e i nastri magnetici per l'audio stanno precisi dentro le pizze della pellicola 35mm). Così, a meno che il sonoro non sia stato archiviato separatamente dalla pellicola quando io avevo già lasciato la produzione nel 1980, siamo di fronte a un bel mistero. Forse qualcuno voleva usarlo per un documentario radiofonico? Se davvero il suono è andato perduto, può essere successo solo se qualcuno ha deliberatamente aperto ogni pizza e tolto i nastri audio uno ad uno, il che è davvero strano. E se è andato perduto, sarebbe un vero inferno sincronizzarlo di nuovo (ammesso che si trovino le cassette 1/4 originali) perché non tenemmo nessun registro né etichette di alcun tipo su queste cassette. Mi ci volle un mese intero per sincronizzare tutto il girato! Così, se non si ritrova l'audio missato originale, tutti gli scarti di montaggio sono praticamente inusabili. alt.movies.kubrick, 19 gennaio, 2003 Mi è sembrato che Vivian avesse voglia di raccontare un sacco
di storie e aneddoti sulla lavorazione del film mentre la ascoltavo
nel commento su DVD. Potrebbe essere un segnale che sia interessata
a riprendere il lavoro sul documentario di Shining aggiungendo
nuove scene o forse dedicarsi a montare il girato per il making
of di Full Metal Jacket. Vivian ride molto durante il commento al documentario e pare abbia uno
strano senso dell'umorismo. L'abilità di aver girato così tanto materiale denota un grande talento
per una 17enne, anche se si è figli di Stanley Kubrick. Ho visto nel libro A Life in Pictures una foto di Vivian con
una macchina da presa Aaton. Ha girato il documentario in Super-16
o nel comune 16mm? E aveva un piccolo registratore da un pollice
e un quarto attaccato ad un lato della camera: lo usava per registrare
il sonoro restando libera e senza la necessità di un aiutante che
le portasse dietro il banco del sonoro? Nel commento del DVD Vivian dice che il suo equpaggiamento consisteva
in un registratore Nagra
SN con cassette da un ottavo di pollice, della roba che aveva sviluppato
la CIA, come dice lei con un pizzico di ironia nella voce. Caricava
da sola la macchina da presa o aveva un assistente? alt.movies.kubrick, 23 gennaio, 2003 Chi
ha fatto le interviste agli attori che compaiono nel documentario? alt.movies.kubrick, 22 maggio, 2000 Le
parolacce di Stanley contro Shelley Duvall erano chiaramente udibili
quando il documentario fu trasmesso nel 1999. Le stesse erano state
eliminate per la trasmissione del 1980 perché la BBC non permetteva
all'epoca l'uso di imprecazioni volgari. Come fecero a toglierle
per la versione del 1980? Furono coperte da un bip o abbassate
di volume? Se furono alterate da lei, perché sono state ripristinate
per la trasmissione del 1999? alt.movies.kubrick, 7-9 luglio, 1999 Mi
pare di ricordare che il documentario trasmesso nel 1980 durasse
più di 32 minuti. alt.movies.kubrick, 7 luglio, 1999 |
Per l'edizione in DVD del documentario, è stata preparata una nuova versione con differenti titoli di testa. Oltre ad una ripulitura del master, i tecnici hanno anche modificato il lettering dei credits utilizzandone un font più simile a quello del film.
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Il documentario di Vivian Kubrick si chiude con un montaggio di immagini dal set del film, commentate con un riarrangiamento del Valzer Triste di Jean Sibelius eseguito da Wendy Carlos.
Il Valse Triste di Sibelius
di Wendy Carlos Si tratta di un brano scritto originariamente da Rachel Elkind-Tourre e me durante le riprese di Shining, prima che fossimo assunte concretamente per scrivere la colonna sonora durante la post-produzione. In realtà è una versione dimostrativa, basata su alcune indicazioni avute per telefono da Stanley a quel tempo. Si tratta di un arrangiamento del Valse Triste (letteralmente, valzer triste) composto da Sibelius, un brano che sulle prime pensavamo sarebbe stato incluso nella colonna sonora ma che poi alla fine fu rifiutato. La nostra versione è arrangiata per una piccola orchestra, in cui io suonavo lo strumento principale al Circon. Non avevamo idea che questo brano fosse stato preso da Vivian e inserito sui titoli di coda del documentario, che non avevamo visto qui a New York fino alla distribuzione su DVD. E' stata anche per noi una sorpresa. Purtroppo, l'arrangiamento ha un'imbarazzante chiusura finale che andava sistemata per la pubblicazione definitiva, ma a quel tempo con l'agitazione della scadenza da rispettare facemmo solo questa versione demo. Certo, è un po' tardi rammaricarsene adesso che sono passati 20 anni. Comunque, il brano ha lo stesso un'atmosfera che avrebbe funzionato benissimo anche nel film! |
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