Direttore commerciale e regista, ha realizzato le riprese aeree per 2001: Odissea nello spazio e ha lavorato per altri film di Kubrick. Nelle interviste scherza sempre dicendo che la prima parola da lui pronunciata è stata "Kodak".
Stanley Kubrick: l'uomo dietro la leggenda [estratti]
di Vincent LoBrutto Andai al governo rumeno e dissi loro che volevo sul campo trentacinquemila soldati. Avevamo immaginato inquadrature dall'elicottero che sorvolavano la marcia di un esercito infinito, con una cavalleria di cinquemila unità e fra i quindici e i ventimila soldati della fanteria. Dovevo mettermi lì e immaginare le distanze tra i vari soldati, e la lunghezza dei cavalli, e poi dire: "Stanley, sarà lunga dieci miglia. Se volo a 120 miglia all'ora ci metterò..." Avevamo fatto tutti questi calcoli. Dovevo farmi fare delle offerte. Eravamo stati abbastanza specifici da prevedere addirittura ducentomila galloni di sangue da Technicolor. Stanley disse: "Aspetta un attimo, battiamola con la macchina da scrivere su un lato, sulla macchina da scrivere a carrello largo, penseranno che abbiamo un computer." Tutto questo avveniva prima dei personal computer, lavoravamo con carta e matita. Così facemmo come diceva e loro pensarono che avessimo un computer. C'era un refuso nell'indicazione delle necessità per il materiale elettrico. Era una cifra in più e indicava abbastanza energia da alimentare Parigi, Roma e tre o quattro altre città. Cercavamo di capire come fare a realizzare tutti quei costumi. Stanley e io avevamo stimato che ci sarebbero stati quattromila costumi: costumi da sfondo medio, costumi da sfondo pieno e costumi da vedersi molto da lontano. Poi a un certo punto incontrai della gente che faceva vestiti e costumi da bagno pubblicitari con un tessuto Du Pont. Il tessuto era indistruttibile e usato soprattutto in ospedale. Era abbastanza resistente da sollevare una persona e ci si poteva stampare sopra. Avevamo disegni, chiamati "tavole di Rousellot", di ogni uniforme delle guerre napoleoniche, russe, prussiane, assiane, francesi, corse... voglio dire, era andata avanti per un bel po' e per diversi periodi militari, fu un periodo lungo. Portai a questa gente un'immagine e dissi: "Potete ingrandire questa immagine, stamparla su una tuta e aggiungerci un berretto da metterci sopra?" e loro dissero: "Certo". "Quanto?" "Due dollari e cinquanta." Dissi: "Scoprirò se i rumeni hanno presse da stampa." I rumeni vennero e mi dissero: "Signor Gaffney, possiamo accordarci per i costumi da primo piano e per quelli dello sfondo medio, non c'è problema" ma se ne uscirono con qualche cifra bizzarra, qualcosa tipo venti milioni di dollari. Io dissi: "No, no, no, no, no, no." "Beh," dissero loro: "quanto volevate pagare?" Risposi: "Due dollari e cinquanta." Si grattarono la testa e se ne andarono in un'altra stanza. Andai in giro per la Romania con un amico regista, un ebreo fuggito dal Paese. Mi disse: "Dovremo arruolare altra gente nell'esercito per fare il film, ma siamo disposti a farlo." Avevo un'offerta della Krupps per volare in Romania e far saltare l'edificio. Non c'era da preoccuparsi di aerei che ci volassero sopra, avevano, praticamente, tre aereoplani. Cyrus Eaton si occupava della garanzia di completamento: aveva degli affari finanziari con la Romania. |
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