2001: Odissea nello Spazio
Home > Opere > Corti e film > 2001: Odissea nello Spazio > Interviste: Brian Johnson
Brian Johnson
Uno dei supervisori degli effetti speciali di 2001: Odissea nello Spazio ricorda il film

Mitico supervisore agli effetti speciali, ha lavorato ad alcuni importanti film degli anni '60, '70 e '80. Ha vinto l'oscar per L'impero colpisce ancora e Alien. Ha partecipato anche ad alcune serie TV di Gerry e Sylvia Anderson tra cui Spazio: 1999. Nel libro 2001: Filming the Future di Piers Bizony si racconta di una telefonata che Kubrick fece a Sylvia Anderson per chiederle di fornirgli dei tecnici per gli effetti di 2001. La Anderson rispose negativamente ma alcuni tecnici se ne andarono comunque per seguire Kubrick: tra questi esuli c'era appunto Johnson. Anche se non accreditato ufficialmente, il lavoro su 2001: Odissea nello Spazio lo ha impegnato per ben tre anni.

L'intervista da cui è tratto il seguente passaggio è stata pubblicata su una fanzine del club inglese Fanderson. Di seguito, è riportata la traduzione della rubrica "Ask Brian Johnson" presente sul sito Space1999.org dedicato al telefilm Spazio: 1999. Le fotografie a destra, ritraenti Brian Johnson al lavoro su alcuni modellini di astronavi, sono invece tratte da un altro sito dedicato al famoso telefilm, Space1999.net: tra le sue pagine è possibile leggere anche un interessante articolo corredato da immagini che illustra l'influenza dei temi e dell'estetica di 2001: Odissea nello Spazio sul telefilm degli Anderson.

 
Intervista a Brian Johnson
di Martin Gainsford e David Sisson

Vivevo al Gerrards Cross a quel tempo ed era un lungo viaggio fino agli MGM Studios a Borehamwood. Fui portato là, dove incontrai la segretaria di Stanley Kubrick che fu molto gentile e mi disse di andare allo studio B: Stanley sarebbe stato lì per occuparsi di qualche test e mi avrebbe parlato. Così ci andai.

Ora, gli studi della MGM sono grandi e a quel tempo potevano anche essere raddoppiati aprendo una porta interna sicché erano veramente enormi. Comunque, camminai fino allo studio B e all'altra estremità incontrai un pittore. Potevo vedere che qualunque cosa stesse dipingendo, era praticamente finita e lui stava lì in piedi, a guardare quello che aveva fatto.

Gli andai incontro e dissi: "Salve amico, sono venuto per incontrare Stanley Kubrick. Hai qualche idea di dove sia?" Questo tipo si girò e disse: "Sono io Stanley Kubrick." Aveva un giubbetto blu tutto sporco che sembrava indossare sempre, un vecchio paio di pantaloni sformati ed era circondato da tutti questi pennelli e tinte da pittura. Non potevo vederlo bene e avevo semplicemente pensato fosse un pittore. Sembrò che a lui non dispiacesse questa cosa, e mi presentò a Tony Masters, Robert Watts, Harry Lange e qualche altro e poi me ne andai.

FAB n.43 Vol.8 N.3, ©Fanderson 2002
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick
Brian Johnson
 
Ask Brian Johnson
di Brian Johnson

Ora che nell'anno 2001 il film di Kubrick viene ridistribuito nelle sale di tutto il mondo, le dispiacerebbe raccontare quale fu il suo contributo al film? Molto sono curiosi di sapere cosa lei fece, quali persone incontrò e che tipo di influenze o trucchi del mestiere le dette quell'esperienza.
Iniziai il mio lavoro a 2001 realizzando i supporti per la penna galleggiante in assenza di gravità e fui responsabile della progettazione di tutti i dispositivi dotati di proiettore per i monitor delle astronavi, inclusi quelli della grande ruota centrifuga. Nello stesso periodo Doug Trumbull stava realizzando le sequenze animate che sarebbero poi state proiettate sui monitor. Lavoravo per conto di Wally Gentleman della Canadian Film Foundation e per Wally Veevers. Poi mi fu dato l'incarico di preparare tutti i modelli e di aiutare Stanley Kubrick a scattare le fotografie a grande formato che avrebbero poi costituito la base per la maggior parte delle riprese in 65 mm delle astronavi. Fotografammo tutti i modelli in un ambiente ricoperto di velluto nero e queste fotografie furono poi ingrandite e fissate su lastre di vetro affinché Wally Veevers le filmasse in movimento su pellicola 65 mm, ad esempio per il modulo della Discovery, e gli altri modelli.
Costruii anche il set della base Tycho usando un piano quadrato largo un metro e 80 cm. La tecnica di usare obiettivi grandangolari spinti per le fotografie, utilizzando un'unica fonte di luce, con un'apertura dell'obiettivo del diametro non superiore a quello di uno spillo e con tempi di esposizione molto lunghi, diede l'effetto desiderato per la superficie lunare. Doug mi chiese poi di aiutarlo a modificare il bus lunare che aveva bisogno di un ulteriore aggiunta di dettagli. In seguito iniziai ad occuparmi della sequenza dello Stargate con la Slit Scan insieme a Trumbull. Doug aveva progettato un dispositivo davvero imponente. Lavorammo per un totale di nove mesi su quella sequenza. Ho anche collaborato con la scultrice Liz Moore al Bambino delle Stelle, aggiungendo gli occhi mobili e costruendo il dispositivo per muovere il feto.
Douglas Trumbull, per come la vedo io, avrebbe dovuto ricevere la nomination agli Oscar per il suo lavoro su 2001. Stanley fu molto scorretto a dichiararsi responsabile di tutti gli effetti speciali. Non avrebbe potuto girare un solo fotogramma senza Doug e Wally Veevers e Wally Gentleman. Il fatto che Doug poi diresse 2002: la Seconda Odissea senza alcun aiuto da parte di Stanley la dice lunga. Durante il mio periodo di lavoro su 2001, di circa tre anni e quattro mesi, ho anche fatto l'assistente agli effetti per la sequenza di battaglia del film Quella Sporca Dozzina, girato anch'esso agli studi MGM di Borehamwood. Ho imparato a chiedere sempre il perché si dovesse fare un'inquadratura in un certo modo. Ho imparato a usare il pensiero laterale per risolvere i problemi. Ho imparato che Stanley Kubrick non aveva sempre ragione nel dare i suoi giudizi e ho imparato che Stanley, che era un uomo molto carismatico e divertente, poteva anche diventare estremamente crudele verbalmente ma mai fisicamente. Sono stato fortunato a lavorare con tecnici abilissimi, come Doug Trumbull, Colin Cantwell, Richard Yuricich, Bruce Logan, Liz Moore, Wally Gentleman, Kelvin Pike, Tony Masters e Harry Lange e molte altre persone di talento.

Riguardo al suo lavoro su 2001: Odissea nello Spazio, ho sentito dire che dopo la produzione Kubrick ordinò che tutto il materiale venisse distrutto. Per caso, qualcosa è scampato alla distruzione?
Credo che la versione dei fatti più attendibile sia che Stanley mise tutto nel magazzino di Elstree, accanto agli Elstree Studios, dove Kubrick si trasferì dopo che gli studi a Borehamwood furono chiusi, grazie al lavoro di una compagnia di immagazzinamento appropriata, il cui nome adesso mi sfugge. Direi che la MGM pagò per il magazzino e che Stanley mise lì anche tutte le carte con i progetti. Dopo un po' i pagamenti cessarono, la MGM fallì, e Stanley non era più interessato a pagare per un progetto ormai concluso, Arancia Meccanica aveva catturato interamente la sua attenzione e così, nella sua infinita saggezza, la compagnia di immagazzinamento buttò via tutto, e intendo dire proprio ogni cosa!! Triste ma vero.

Non è stato lei con Derek Meddings ad usare per primo le parti dei modellini in scatola di montaggio disponibili in commercio per decorare i modelli prima che Douglas Trumbull scoprisse questo procedimento in 2001?
Derek e io usavamo senza dubbio moltissimi kit e sono sicuro che anche Douglas li usasse prima di 2001. Sapevamo tutti e due cosa fare quando dovemmo modificare il bus lunare. Io mi recai alla fiera mondiale del giocattolo di Norimberga e incontrai i produttori tedeschi Faller e Vollmer convincendoli a farmi prestare quegli speciali macchinari per lo stampaggio a iniezione della plastica usati per la produzione delle varie parti dei modellini di ponti a travata, serbatoi di combustibile. ecc., In questo modo potemmo produrre in casa tutti i pezzi di cui avevamo bisogno. Furono così utili. Ci evitarono di comprare intere scatole di montaggio solo per prendere un singolo, prezioso elemento. Oggigiorno, si prendono gli elementi e da questi si ricavano gli stampi per realizzare tutte le copie che servono, usando schiuma di poliestere di altissima qualità, così il risultato finale è esattamente quello voluto, ma molto più leggero, una considerazione di non poca importanza se si tratta di decorare aree molto vaste. Se avessi costruito il Nostromo di Alien con le tecniche moderne sarebbe pesato molto meno.

Ho letto la sua descrizione di come avete costruito il modello della superficie lunare di Spazio: 1999 uusando una base rettangolare di un metro e mezzo di lato, e gesso fresco su cui far colare gocce di acqua. Questa tecnica è simile a quella usata in 2001?
Sì, Liz Moore, Joy Seddon e qualche altro tecnico versavano secchi di gesso a presa rapida sopra una base di canapa e poi, usando pennelli da tappezziere larghi 15 cm, facevano cadere gocce d'acqua sul gesso ancora bagnato, formando miriadi di crateri circolari. Una volta che il gesso si era asciugato durante la notte, usavano poi delle spazzole metalliche per creare su alcune aree della superficie lunare dei minuscoli puntini per i crateri più piccoli.

Esistono fotografie o blueprints per gli ambienti lunari?
Il reparto artistico di 2001 produsse un sacco di disegni e se la MGM li avesse conservati meglio li avremmo ancora. Dubito che riappariranno perchè Stanley mise tutto nel magazzino di Elstree e quando la MGM smise di pagare l'affitto del locale fu buttato via tutto. Che immenso errore!
Tutte le fotografie della base lunare provenivano da negativi Polaroid stampati a a dimensioni enormi, ritoccati e fotografati di nuovo. Ho usato la stessa tecnica in Spazio: 1999 poiché fui io il tecnico che decorò i modelli e aiutò Stanley a scattare quelle foto. Solo noi due in una stanza foderata di velluto nero, per giorni e giorni. Era un uomo affascinante e aveva un fantastico senso dell'umorismo.

Estratti dalla rubrica Ask Brian Johnson del sito Space1999.org
Traduzione dall'inglese di Roberto Baldassari per ArchivioKubrick
Brian Johnson
Argomenti correlati
. Nel 2001, l'amore sarà una parola di otto lettere?: l'intervista completa rilasciata da Kubrick poche settimane dopo l'uscita del film.
. Il regista cinematografico come superstar: l'intervista completa contenuta nel libro di Joseph Gelmis.
. Lista di tutte le interviste: il più completo elenco di interviste rilasciate da Kubrick.
 
Caleidoscopio
Home > Opere > Corti e film > 2001: Odissea nello Spazio > Interviste: Stanley Kubrick