Di seguto sono riportati alcuni estratti da interviste rilasciate da Kubrick dopo l'uscita di Full Metal Jacket.
Parla Stanley Kubrick
di Michel Ciment Non vedo i personaggi del film in termini di bene o di male, ma di bene e di male. Posso capire la concezione cinica della guerra che avevano i soldati e il loro fallimento nel comunicare in modo umano con i vietnamiti, considerandoli innanzitutto puttane, ruffiani o vietcong. Non erano culturalmente preparati per affrontare la situazione in cui si sono trovati [...] La truppa si rendeva conto che la guerra era senza speranza e che le persone a casa loro ne ricevevano un'immagine distorta. La guerra era un male e i soldati e i civili erano le sue vittime. Uno degli aspetti che colpisce maggiormente nella guerra del Vietnam è il modo in cui è stata manipolata da Washington ispirandosi ad Alice nel paese delle meraviglie: i falchi intellettuali hanno tentato di abbellire la realtà così come fanno le agenzie pubblicitarie, inventando continuamente nuove espressioni tipo "quote di perdite", "zone pacificate", eccetera. Alla fine del tunnel si trovava sempre una luce. Ciak, Ottobre 1987
|
Argomenti correlati
Tutte le interviste di Stanley Kubrick: la più completa lista mai redatta con tutte le dichiarazioni rilasciate dal regista durante la sua vita.
|
Caleidoscopio
|