Gustav Hasford ha combattuto nella guerra del Vietnam e una volta tornato in patria ha scritto il libro Nato per Uccidere, opzionato da Kubrick per la stesura della sceneggiatura di Full Metal Jacket dopo aver letto ottime recensioni sulla rivista Kirkus Review.
La penna dietro la visione di Kubrick
di Hal Lipper Il Vietnam dello scrittore Gustav Hasford è diverso da quello mostrato negli altri recenti film. Il credit della sceneggiatura di Full Metal Jacket, una fredda distaccata cronaca dell'addestramento di un marine e del suo periodo di servizio in Vietnam, è attribuito a tre uomini: Stanley Kubrick, il regista del film; Michael Herr, l'autore di Dispatches; e Gustav Hasford, un veterano del Vietnam che incontrò Kubrick solo una volta e passò un singolo giorno sul set del film. Nonostante la connessione fra Hasford e Full Metal Jacket sembri tenue, la storia del film è interamente sua. Cominciò a scriverla nel sud est asiatico e finì sette anni più tardi in California. La patrocinò presso tutti i maggiori editori prima di approdare ad un contratto nel 1977. Hasford viveva in una macchina e lavorava come guardiano ai tempi in cui Harper & Row and Bantam Books comprò il racconto e Kubrick, attraverso un uomo d'affari di Monaco, Germania Ovest, ne opzionò i diritti cinematografici. Con i soldi guadagnati dalla pubblicazione e dai diritti del film, Hasford fece il primo di diversi viaggi in Australia. E' stato a Perth, circa cinque anni fa, che Kubrick contattò Hasford e cominciò una relazione telefonica transoceanica. Quelle conversazioni plasmarono la storia di guerra di Kubrick, straordinariamente brutale e allo stesso tempo distaccata, girata interamente presso una fabbrica a gas abbandonata sul Tamigi invece che in Asia o sul Pacifico. "Spendemmo centinaia di ore parlando del mio libro. Cominciammo con conversazioni di due o tre ore. Parlavamo di ogni dettaglio molto chiaramente", dice Hasford durante una telefonata da Los Angeles. "Stanley voleva conoscermi e saggiare le mie opinioni. Voleva essere sicuro che stessi raccontando la verità e, allo stesso tempo, convincermi che stava per fare un film serio. Come veterano del Vietnam, non avrei perdonato, approvato o partecipato a qualsiasi cosa sleale nei confronti dei veterani. Considero parecchi film sul Vietnam oltraggiosi." Il racconto di Hasford e il film di Kubrick cominciano al Marine Corps di Parris Island, South Carolina, il così detto "campo degli stivali", dove si descrive come le reclute vengono spogliate della loro individualità e forgiate in guerrieri senza pensieri e senza emozioni. La seconda metà rivela un Vietnam completamente alieno dal Paese descritto in Platoon, Apocalypse Now e Rambo. Invece di giungla lussureggiante e risaie, sia Full Metal Jacket che Nato per Uccidere si focalizzano sull'offensiva del Tet e sulla battaglia di Hue, miglia di mattoni di detriti di pietra e di monumenti incendiati. Hasford, che era un corrispondente di guerra - 4312 Basic Military Journalist - assegnato alla Prima Divisione Marine durante l'offensiva del 1968, sottolinea che il suo libro è finzione e che gli eventi descritti non sono necessariamente mutuati dalla sua personale esperienza.
"Alcune persone leggono il mio libro e pensano che sono uno straordinario diarista. Sono lusingato che lo trovino così realistico", ammette Hasford. "Ma non fissatevi sui particolari perché io ho usato la mia esperienza, non ho permesso alla mia esperienza di usare me, l'ho usata quando rispecchiava i miei interessi e l'ho abbandonato senza scrupolo quando non era adatta per i miei scopi." Kubrick voleva conservare l'essenza della verità quando ristrutturò il romanzo di Hasford in una sceneggiatura che fosse filmabile, prima lavorando da solo, poi con Herr, autore e reduce del Vietnam, anche lui residente in Gran Bretagna. Hasford, nel frattempo, stava spedendo la sua prima stesura a Kubrick e continuava a sentirlo conversando con lui per telefono. "Discutemmo tutti i modi per deviare dal romanzo: vari finali e approcci che, per la maggior parte, vennero abbandonati." Durante gli ultimi diciotto mesi di produzione, il grado di partecipazione di Hasford divenne una materia di controversia. Kubrick e Herr pensavano che ad Hasford venisse accordato il credit per i dialoghi, Hasford voleva quello per la sceneggiatura. E lo ebbe. "La questione è se tu sei un membro della squadra o solo una mano in affitto", dice il 39enne di Alabama che si trasferì a Londra durante le riprese ma che non fu invitato a dare un contributo sul set. "Per i primi due anni venni solo associato al film come consulente. Stanley spediva il materiale e chiedeva se un Marine si sarebbe mai comportato così. Parlavamo di ogni aspetto in grande dettaglio. Io do consigli gratuitamente. Ma devo essere pagato se sto scrivendo." Hasford pretende che buona parte del film sia sua. Non c'è alcun dubbio che Nato per Uccidere sia servito come ispirazione per le scene centrali di Full Metal Jacket. Il film è in due parti, il libro in tre. Un secondo episodio di cecchinaggio e di pietosi omicidi sono stati tagliati condensando Nato per Uccidere e trasponendo i segmenti conclusivi a Hue. Hasford attribuisce i cambiamenti alle limitazioni del mezzo filmico ("il sostituto della letteratura dei nostri tempi") e afferma che il film descrive ampiamente il Vietnam come lui lo ricorda.
La decisione di Kubrick di girare Full Metal Jacket innumerevoli longitudini e latitudini lontano dal Sud-Est Asiatico non preoccupa Hasford. "Stanley è un vero espero della guerra. E' un serio studioso di Napoleone. Ha realizzato grandi cose in Orizzonti di Gloria e nel Dottor Stranamore. Mi fido del suo intuito visivo." Come infatti si è visto, il cielo grigio ha solo aumentato il realismo delle scene di battaglia che sono state realizzate a Beckton, nei pressi di Essex, in una fabbrica di gas bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. Hasford disse che il set, integrato con palme importate, era lugubremente evocativo della terza più grande città del Vietnam. Full Metal Jacket sarà presumibilmente messo a confronto con Platoon, sebbene il suo humor tinto di nero e la presentazione stilizzata lo rendano più simile ad Apocalipse Now. E' brutale e terrificante e in qualche modo lontano, come un documentario televisivo. Hasford ripete la polemica di molti veterani, riguardo al fatto che Hollywood non riesca a descrivere il Vietnam e i reduci con onestà. Condanna Berretti Verdi, Il Cacciatore e Rambo ("l'equivalente di Il trionfo della volontà per i nazisti americani") per il loro disprezzo verso la realtà e gli stati d'animo. "Gli stati d'animo," dice Hasford, "sono una parte della guerra, come le armi e i proiettili."
Gus Hasford lasciò le superiori nel 1966 e si arruolò nei Marines un anno dopo. Partì volontario per il Vietnam centrale per il suo periodo di servizio. "Non avevo un impellente desiderio di combattere la guerra, almeno, non in alcun senso politico. Io volevo andare solo perché quello era qualcosa che stava succedendo in quel tempo", afferma. "Non desideravo uccidere nessuno, a parte il fatto che ero nel corpo dei Marines e loro si aspettano che tu lo faccia." Come corrispondente di guerra, Hasford combatté e descrisse le battaglie per le pubblicazioni militari. Accompagnò anche giornalisti americani, alcuni dei quali avevano l'abitudine di raccogliere mine nemiche. "Non ci interessava particolarmente se loro venivano uccisi. Ma non volevamo fossero uccisi mentre erano con il corpo dei Marines", ricorda. Hasford fu congedato nell'Agosto del 1968. Si trasferì a Washington, si sposò e lavorò come receptionist in un hotel. Quando il matrimonio si ruppe, un paio di anni più tardi si spostò a Los Angeles, dove lavorò come cassiere in una libreria, come guardia giurata e come editor presso una casa editrice specializzata in riviste fetish. Nel frattempo, migliorava i passaggi nel suo libro. "Scrivevo piccole scene, pezzi e studi sui pesonaggi - note particolareggiate - fino a che evolveva in un racconto coerente. Ogni volta che lo presentavo, gli editori dicevano che avevano apprezzato il manoscritto. Ma concludevano sempre le loro lettere dicendo: Naturalmente, non potremmo mai, mai in alcuna circostanza, pubblicare queste cose." Hasford non perse mai la fiducia che il suo libro sarebbe stato trasposto in un film, particolarmente da quando Kubrick aveva opzionato Nato per Uccidere due anni prima che Harper & Row pubblicassero il libro. Hasford ricorda che il film, costato 17 millioni da dollari, è stato distibuito con tempismo ottimo, quando l'interesse sulla guerra nel Vietnam era stato suscitato da Platoon di Oliver Stone. "Non sono così interessato alla storia revisionista," dice, "poiché sento suonare un campanello di allarme quando penso alla gente che vuole ripetere quell'intero assurdo fiasco anche in America Centrale." Detto questo, si scusa di doversi preparare per la prossima intervista e di voler guardare le ultime notizie riguardo l'affare Iran-Contra. The pen behind Kubrick's vision, di Hal Lipper
Ciak, Ottobre 1987 Traduzione dall'inglese di Damnpuck per ArchivioKubrick La traduzione comprende anche i brani dal romanzo Nato per uccidere |
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