Dr. Stranamore
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Il finale perduto
La battaglia a torte in faccia che avrebbe dovuto chiudere il Dr. Stranamore.

Alla fine del 1963 Kubrick trascorse circa due settimane filmando una battaglia a torte in faccia all'interno del set della war-room nello Stage B degli Shepperton Studios. Questa scena, che avrebbe dovuto chiudere il film, fu poi eliminata in fase di montaggio e sostituita dall'esplosione delle bombe atomiche accompagnate dalla canzone We'll Meet Again. Non è chiaro il motivo di questa sostituzione: oltre alle due testimonianze riportate in questa pagina, dell'attore Peter Bull e del co-sceneggiatore terry Southern, ricordiamo l'opinione di Riccardo Aragno, amico di lunga data di Kubrick, che ha dichiarato che la battaglia a torte in faccia fu eliminata a causa dell'assassinio di John F. Kennedy dato che mostrare in ridicolo il presidente degli Stati Uniti in quelle circostanze non era più opportuno.

Secondo le dichiarazioni di Jan Harlan, produttore e cognato di Kubrick, la scena è sopravvissuta alla consueta distruzione dei ciak non usati da parte di Kubrick ma non se ne prevede la distribuzione per non andare contro la volontà del regista.

Arthur Fellig, famoso fotografo meglio conosciuto come Weegee, profondamente ammirato da Kubrick, fu invitato sul set a Shepperton e le sue foto restano l'unica possibilità per farsi un'idea della sequenza.

Di seguito due racconti della scena, da parte di Peter Bull, l'interprete dell'ambasciatore russo De Sadeski, e di Terry Souther, l'irriverente scrittore satirico che ha collaborato alla stesura della sceneggiatura.

 
Ti dico di guardare qui [estratti]
di Peter Bull

Il Dottor Stranamore si concludeva con Peter Sellers, il presidente degli Stati Uniti, ed io seduti sul pavimento, mezzi sprofondati nelle torte di crema, che facevamo castelli cantando "For he's a jolly good fellow" [Perché è un bravo ragazzo, NdT], e il buon tizio in questione era il sinistro Dr. Stranamore. Questa sequenza venne girata per quasi due settimane e dovette costare diverse centinaia di migliaia di sterline, ma al momento del montaggio Stanley decise che era completamente stonata rispetto al tresto del film e, benché fosse straordinariamente divertente ed efficace, decise di tagliarla. Ha dovuto soffrire molto prima di giungere a questa decisione, ma la sua integrità è tale che scommetto ebbe ragione.

I say look here, 1965
Traduzione italiana come in Kubrick, Michel Ciment, 1999
Peter Bull
 
I tagli di Stranamore [estratti]
di Terry Southern

Non molto dopo, iniziammo a girare la la famosa scena "la perduta battaglia di torte" che durava sugli undici minuti e sarebbe stata inserita circa verso la fine del film. La ripresa iniziava ad un certo punto nella War-room dove si vedeva l'ambasciatore russo, sorpreso per la seconda volta a scattare fotografie del grande pannello murale, utilizzando sei o sette piccole microcamere spia mascherate da orologio da polso, da anello con diamanti, da accendino per sigarette e da gemelli per i polsini della camicia.

Il capo della congrega di potenti, il generale dell'aviazione Buck Turgidson (George C. Scott) lo coglieva in flagrante e, come la prima volta, lo aggrediva e lo scaraventava a terra. I due combattevano furiosamente finché non interveniva il presidente Muffley: "Questa è la stanza della guerra, signori! Come vi osate a combattere qui dentro!"

Il generale Turgidson restava interdetto: "Abbiamo preso il sorcio comunista con le mani nel sacco, questa volta, Signor Presidente!" Il distaccamento di quattro ufficiali di polizia che avevano scortato precedentemente l'ambasciatore dentro la War-room restava immobile mentre il Generale continuava: "Signor Presidente, la mia esperienza in questo genere di spionaggio mi ha reso più scettico della media. Io penso che queste microcamere," e indicava col dito tutta quella ingegnosa attrezzatura, "potrebbero essere finte, solo per trarci in inganno. Io credo che lui abbia il vero gioiellino nascosto nella sua persona. Gradirei avere il suo permesso, Signor Presidente, per farlo perquisire completamente." "Va bene," diceva il Presidente, "permesso accordato."

Il Generale Turgidson istruiva così i militari: "Okay ragazzi, avete sentito il Presidente. Voglio che cerchiate bene, a fondo, addosso all'ambasciatore. E a causa delle piccole dimensioni della sua attrezzatura, non trascurate nessuno dei sette orifizi corporei."

La macchina da presa stringeva sul primo piano dell'ambasciatore mentre egli stava ascoltando queste parole e calcolava mentalmente gli orifizi con un'espessione di grande seccatura. "Voi porci capitalisti!" ruggiva, e si lanciava fuori dall'inquadratura verso il grande tavolo che era stato portato lì precedentemente. Poi si voltava verso il Generale Turgidson, che adesso mostrava apprensione mentre si spostava ondeggiando di lato per cercare di evitare una torta alla crema che l'ambasciatore gli stava lanciando addosso.

Il Presidente Muffley si trovava proprio dietro al Generale, così che quando quest'ultimo si era spostato, il Presidente riceveva la torta dritta in faccia. Era così sovrastato dalla totale indignazione di essere stato colpito da una torta alla crema che semplicemente collassava.

Il Generale Turgidson cercava allora di sorreggerlo mentre questi stava svenendo: "Signori," diceva, "il Presidente è stato abbattuto, nel fiore dei suoi anni e della sua presidenza. Io dico... rappresaglia massiccia!" E così prendeva un altra torta e la scaraventava contro l'ambasciatore. Lo mancava e colpiva invece il Generale Faceman, il capo dell'Esercito.

Faceman era furioso. "Questa volta hai esagerato, Buck!" gli diceva, lanciando lui stesso un'altra torta, che colpiva l'ammiraglio Popper, capo della Marina, il quale, naturalmente, voleva vendicarsi. Ed ecco che seguiva una monumentale guerra di torte in faccia.

Nel frattempo, contemporaneamente alla guerra di torte in faccia, aveva luogo un'altra sequenza. Circa nel momento in cui la prima torta veniva lanciata, il Dottor stranamore si alzava dalla sua sedia a rotelle. Poi, guardando con occhio piuttosto selvaggio, urlava "Mein Fuhrer, I can valk!" Faceva un trionfante passo avanti e poi cadeva sbattendo la faccia sul pavimento. Immediatamente cercava di rimettersi sulla sedia, strisciando sul pavimento che era così perfettamente lucidato e scivoloso che la sedia a rotelle gli scivolava via ogni volta che il Dottore cercava di afferrarla.

Con un montaggio alternato tra la battaglia di torte e i movimenti striscianti del Dottore per terra - la raggiunge, gli scivola via, la raggiunge, gli scivola via - si suggeriva un curioso, macabro pas de deux. Quando la sedia a rotelle toccava finalmente il muro, cadeva di lato verso il pavimento e si fermava dieci piedi più in là, definitivamente senza alcuna speranza di essere raggiunta. Stranamore, esausto e abbattuto, si tirava su e restava seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro, all'estremità opposta della War-room.

Per un attimo, si metteva a guardare la strana scena che stava avendo luogo poco piuù in là, la battaglia a torte in faccia, che appariva come una distante, sfocata, bianca bufera di neve. La macchina da presa si avvicinava a Stranamore mentre fissava, senza espressione questa volta, la zuffa lontana. Poi, senza che lui lo notasse, il suo braccio destro si sollevava lentamente e si muoveva, con fare molto furtivo, verso la tasca interna della giacca, prendeva una pistola German Luger e la puntava verso la propia tempia. La mano che teneva la pistola veniva fermata all'ultimo momento dall'altra mano, libera, ed entrambe lottavano per avere il controllo dell'arma. Questa mano, afferrando l'altro polso, aveva la meglio e riusciva a dirottare la mira della pistola che, sparando con un botto tremendo, mancava la tempia. L'espolsione si riverberava con un tale volume da fermare la battaglia delle torte.

Una scena di bianco e spiritico aspetto: Stranamore la fissava per un istante prima di realizzare che aveva la mano alzata. "Signori," urlava verso di loro. "Basta con qvesti giochi infantili. Abbiamo del laforo da fare. Adunatevi qvi, per fafore!" Per un momento non si muoveva nessuno. Poi una figura solitaria rompeva le righe: era il Generale Turgidson, che attraversava la stanza verso la sedia a rotelle e la spingeva verso il Dottore ferito. "Posso aiutarla a salire sulla sua sedia, Dottore?" chiedeva. Poi iniziava a spingere Stranamore lungo tutto il pavimento della War-room, che era adesso sommerso da crema pasticcera alta mezzo piede. Si muovevano lentamente finché non raggiungevano il Presidente e l'ambasciatore russo, seduti a gambe incrociate, uno di fronte all'altro, intenti a costruire un castello di sabbia con la crema. "Ma che diavolo..." mugugnava Turgidson. "Ach," diceva Stranamore, "penso che le loro menti si siano rotte sotto lo sforzo. Forse dovranno essere istituzionalizzati."

Appena loro due si avvicinavano alla formazione coperta di torte dei generali e ammiragli, il Generale Turgidson annunciava solennemente: "Beh, ragazzi, sembra che il futuro di questa nostra grande terra stia andando nelle mani di persone come il qui presente Dottor Stranamore. E allora cantiamo al bravo dottore!" E mentre si allontanava, la sinistra formazione innalzava all'unisono la sua voce, in un secco lamento come di un fantasma: "Hip hip, urrà! Hip hip, urrà!" seguito dall'interpretazione di Vera Lynn della canzone We'll Meet Again.

La macchina da presa si alzava e panoramicava all'indietro in una lunga ripresa drammatica del Generale Turgidson che camminava lungo la War-room, in un metaforico matrimonio visivo tra lo scienziato pazzo e i militari degli Stati Uniti. Fine.

Era una scena veramente fantastica. All'inizio il problema era di dover fare tutto con un solo ciak; non c'era né tempo né soldi per rigirarla - cosa che avrebbe significato dover ripulire le centinaia di uniformi e comprare altre mille torte alla crema. I responsabili dello Studio, che erano sempre stati scettici sulla scena, erano stati insopportabilmente chiari circa la faccenda: "Stiamo parlando di un solo ciak. Un solo ciak e poi siete fuori, anche se avete ottenuto solo della merda!" Così fu con una notevole trepidazione che guardammo i giornalieri quella sera.

Deve essere ricordato che ogni branca dei servizi militari - l'Esercito, la Marina, l'Aviazione ecc. - riceveva un budget separato che determinava la ricchezza e lo stile di vita dei relativi membri. La battaglia a torte in faccia, nella sua lunghissima durata e animosità, non era tanto tra l'ambasciatore sovietico e i militari americani, quanto tra le branche rivali delle forze armate statunitensi, e rappresentava un'amara e implacabile lotta per appropriarsi dei soldi del congresso. Questa continua gelosia tra le branche dei militari, che provocava esagerazioni di ognuno riguardo i propri bisogni, precludeva ogni possibilità di ridurre il nostro bubget destinato alla difesa, appunto assurdamente alto.

Lo stile e l'animo della sequenza doveva riflettere queste feroci circostanze. L'errore maggiore di Kubrick fu di fallire nel comunicare questa idea ai circa sessanta ammiragli e generali incaricati di lanciare le torte, così che la principale atmosfera che si ricavava dal film potrebbe essere descritta come un baccanale, con tutti che lanciavano allegramente quelle torte, ovviamente con animo euforico. Un disastro di, come disse Kubrick stesso, "proporzioni omeriche". Senza bisogno di dirlo, la scena fu tagliata.

Stangelove Outtake, 1971
Traduzione italiana per ArchivioKubrick
Terry Southern

Queste foto testimoniano il dietro le quinte della realizzazione: nell'immagine in alto a destra è riconoscibile Kubrick che mostra a George C. Scott come debba essere lanciata una torta alla crema.

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