Spartaco (Kirk Douglas), uno schiavo della Tracia, viene venduto a Lentulo Batiato (Peter Ustinov), il ricco capo della scuola di gladiatori di Capua.

In viaggio di ritorno verso Roma, il generale Marco Licinio Crasso (Laurence Olivier), ricco e potente esponente della aristocrazia romana, si ferma a Capua. Ordina a Batiato uno spettacolo per allietarsi, ossia un combattimento mortale tra due schiavi. I gladiatori vengono scelti dalle donne della compagnia. Uno dei combattenti è Draba (Woody Strode), un gigante africano. L'altro è Spartaco.

Varinia (Jean Simmons), una schiava data a Spartaco come sua donna, guarda terrificata. Draba, pur in vantaggio, si rifiuta di uccidere l'amico e scaglia la sua rabbia contro il pubblico. Una delle guardie pone fine alla sua ribellione lanciando una lancia nella sua schiena.

Poco tempo dopo, Spartaco prende al volo un'opportunità di condurre una rivolta dei gladiatori, scappando in aperta campagna. Nell'accampamento, mentre il gruppo di schiavi ribelli cresce di numero con uomini provenienti da tutte le città vicine, Spartaco e Varinia promettono di non separarsi mai.

L'armata degli schiavi ottiene una vittoria dopo l'altra sulle forze di Roma, e Spartaco, guadagnata l'ammirazione e l'affetto dei suoi compagni, capisce che la lotta per la sua libertà personale si sta trasformando in qualcosa di molto più importante: una battaglia per la dignità e la libertà del suo popolo, se non di tutta l'umanità che si trova sottomessa.

La crescente invincibilità di Spartaco causa una crisi nel senato romano, che si riunisce per decidere con quali mezzi spazzare via il suo nemico. Lentulo Gracco (Charles Laughton), leader politico di Roma, è bloccato in una lotta con Crasso per il controllo politico dell'impero. In un momento di assenza di Crasso, Gracco suggerisce che Glabro (John Dall), comandante della guarnigione romana, sia inviato a distruggere l'esercito degli schiavi in rivolta. Nel frattempo, lo schiavo personale di Crasso, Antonino (Tony Curtis), scappa dal palazzo del generale e si unisce all'esercito di Spartaco.

Spartaco tende un'imboscata a Gracco e massacra la sua legione, portando i suoi uomini verso le coste meridionali. Facendo un accordo con i pirati arabi, gli schiavi sperano di salpare via nave e raggiungere la loro terra natia, da uomini liberi. Ma la capacità di accordarsi di Roma è ben maggiore: alla vigilia della partenza, le navi non sono più disponibili e la fuga fallisce.

A Spartaco non resta ch un'alternativa: l'attacco. Ma mentre marcia verso Roma, tre armate comandate da Crasso accerchiano i 60.000 ribelli. Decine di migliaia di schiavi e romani vengono massacrati nella cruenta battaglia, che vede le forze di Spartaco sconfitte.

Portata con il suo bambino appena nato nel palazzo di Crasso, Varinia resiste salvando il suo onore e la sua purezza.

Nel frattempo, schiacciato dal crescente potere di Crasso che ha salvato l'impero, Gracco comprende che il suo potere politico è perduto per sempre. Decide quindi di compiere l'unico atto misericordioso della sua vita, accordandosi con Batiato per rapire Varinia dal palazzo di Crasso e metterla in salvo col neonato. Batiato li conduce così da Gracco, che con un documento scritto rende libera sia la madre che il figlio.

Batiato conduce Varinia verso la campagna. Lungo la strada si imbattono in Spartaco, crocifisso e morente con tutti gli altri schiavi catturati dopo la battaglia. Varinia mostra al suo amato ormai in fin di vita il loro figlio, diventato un uomo libero. Gli occhi di Spartaco si riempiono di lacrime di gioia, dolore e trionfo di fronte all'erede della sua battaglia per la libertà. La sua è una vittoria sia sulla morte che su Crasso, che nonostante la ricchezza, il potere e la spregiudicatezza non ha potuto conoscere l'amore, la fontana della dignità umana.

Il carretto di Batiato e Varinia si allontana verso il caldo sole che sorge in lontananza.

Exhibitor's Campaign Book, 1960
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick