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01 dicembre 2009

Napoleon: nuovo articolo

La rivista New York ha pubblicato un articolo sul Napoleon della Taschen con alcuni commenti di Christiane, Jan Harlan e Alison Castle, più una galleria di foto. Ripercorrendo l'odissea produttiva del film, dal 1967 agli anni '80, l'articolo sciorina gli aneddoti più gustosi e i nomi più famosi coinvolti nel progetto.


"Stanley era infatuato con questa storia," ci ricorda Harlan, "era un esperto di politica ed era affascinato dalla follia e dalla vanità umane. Napoleone era l'esempio perfetto per studiare questi argomenti."

Molti collaboratori del regista avevano individuato somiglianze molto strette tra Kubrick e l'imperatore corso: oltre ai semplici paragoni sulla volontà totalizzante, sul controllo e la pianificazione, Michael Herr, co-sceneggiatore di Full Metal Jacket, aveva avvicinato le due personalità con grande acutezza: entrambi erano emarginati, quasi del tutto auto-didatti, che sono riusciti a battere il sistema da soli, condividendo per altro una certa avversione per il modo comune di fare le cose. L'autore dell'articolo fa notare come sia facile immaginarsi Kubrick sottoscrivere questo passaggio dalle memorie di Napoleone: "Tutto è molto difficile per me, perché i modi di coloro con cui vivo, e con cui probabilmente vivrò sempre, sono così diversi dai miei come la pallida luce della luna lo è dai raggi del sole."


Jean Tulard, il principale storico napoleonico francese che ha contribuito al libro con un saggio sulla figura dell'imperatore al cinema, commenta la sceneggiatura di Kubrick: "Leggendo lo script è impossibile dire se Napoleone piacesse a Kubrick o se al contrario lo detestasse." Anche Harlan è dello stesso parere: Kubrick era lacerato tra una profonda ammirazione e una altrettanto vivida delusione; aveva tentato strenuamente di capire come un uomo così capace avesse potuto essere così facilmente manipolato da quella gatta morta di Josephine, o avesse potuto fare errori così marchiani nella preparazione della campagna di Russia che segnò la sua sconfitta. "Quando Stanley era giovane, aveva giocato a scacchi in maniera professionale," dice Christiane, "e credeva che Napoleone avrebbe imparato a controllarsi meglio se avesse giocato a scacchi. Stanley pensava che se sei troppo emotivo, perdi."

The Cinemascope Spectacular of Books, Tobias Grey, New York Magazine 29.11.2009

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20 novembre 2009

Aggiornamenti sul Napoleon (2)

Torno a scrivere sul Napoleon, libro-monstre della Taschen da qualche giorno uscito nelle librerie. In attesa di una recensione dettagliata non appena metterò le mani sul volume (e ahimé sul portafogli), riporto le ultime notizie diffuse sul sito della casa editrice.

Ieri c'è stato a Parigi il primo evento di presentazione del libro alla presenza di Christiane Kubrick, Jan Harlan, Alison Castle e i designer della M/M, mentre il 2 dicembre si replica al Taschen Store di Berlino. L'8 dicembre invece, tutti a Childwickbury al party ufficiale di lancio: un'opportunità unica – dice il comunicato – per visitare la casa di Kubrick in compagnia della famiglia, con Jan Harlan a fare le veci del padrone di casa tra cocktail e pasticcini. (No, non sono io a ironizzare, è proprio il programma.) L'incontro è riservato, ma se vi impegnate a sborsare i 500 euro vi tengono un posto.

La sala stampa presenta altri articoli da tutto il mondo, mentre nella pagina recensioni si possono leggere i commenti di chi ha già avuto modo di sfogliare i libri.

La Taschen ha poi diffuso una serie di altre fotografie del bestione.





Bene ha fatto la Castle a darci una mappa dei dieci libri, così non ci confondiamo. Concludo con la caterva di fotografie promozionali estratte dalle pagine del libro e date in pasto ai giornali. Particolare attenzione alle lettere di Kubrick alla fine della galleria.


















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19 ottobre 2009

Promozione italiana sul Napoleon

Ieri, sull'inserto domenicale di Repubblica c'erano un paio di pagine di promozione per il libro sul Napoleon, due articoli per dare un'infarinatura sugli anni di preparazione del progetto e raccontare ai profani chi era il regista Stanley Kubrick.

Il primo articolo, firmato da Carlotta Mismetti Capua, combina un'intervista al sempre pronto Jan Harlan con alcuni estratti dagli appunti e dalle note scritte da Kubrick a margine dei vari libri, frammenti di quel che sarà contenuto nei dieci librini inseriti nel "volume monstre" (come viene definito nell'articolo) della Taschen.
Un'opera fuori misura, come il film: dieci libri con migliaia di fotografie di location, vestiti e tabacchiere, annotazioni, bibliografie storiche, la sceneggiatura e tutta la corrispondenza e i suoi appunti. Qui è rimasto quello che avremmo visto nel film che mai vedremo. L'amore, la gloria, la vanità e il genio di Napoleone, guardato negli occhi da Kubrick. In una di queste note aveva scritto una frase di Francis Bacon: "È impossibile amare ed essere saggi." In un'altra scrive: "N: non aveva un piano. Era intossicato dal potere. Non lo considero uno dei migliori o dei più onorabili uomini della storia, solo uno dei più interessanti." Ma sull'onore di un tale genio aveva dubbi, come conferma una delle minute: "Forse è così: il più grande maestro di scacchi non può battere il peggiore giocatore in meno di un certo numero di mosse." Kubrick era stato un maestro di scacchi, e forse considerava Napoleone solo un gambler.
Jan Harlan, oltre a ripetere che il film è realizzabile – "Non dubito che questo film si possa ancora fare," dice compiaciuto chiamando a rapporto Ang Lee e Ridley Scott come aveva già fatto sul Sunday Times – ci dice quale secondo lui è l'oggetto più curioso conservato da Kubrick negli scatoloni di ricerca:
"Le unghie di legno dei cavalli. Si era fissato su queste unghie dopo aver saputo che i russi usavano unghie di legno per coprire gli zoccoli dei cavalli. Ma i russi avevano ragione: a quelle temperature senza le unghie di legno Napoleone perse ventimila cavalli. E la guerra."
Il secondo articolo, scritto da Antonio Gnoli, è un pezzo di apprezzabile critica cinematografica, sporcato tuttavia da una serie di triviali aneddoti sulle manie del regista, per altro inventati in larga parte di sana pianta:
Negli ultimi anni sviluppò una fobia per le infezioni. Sospettava di ognuno e temeva gli effetti indesiderati della realtà. Aveva acquistato un paio di pistole e girava con un coltellaccio nella borsa per paura di essere aggredito. Aveva smesso di guidare l'auto e sentiva montargli il panico ogni volta che doveva viaggiare in aereo. Smise a un certo punto di prenderlo. Quegli occhi scuri e un po' sbarrati, che davano al suo largo volto la forza di un radar, sembravano smarrirsi nel vuoto. Contrastava questo stato d'animo con altre ossessioni. Cominciò a prendere appunti su tutto. Moltiplicò la maniacalità sul lavoro, sul set, nella vita. Come il suo alter ego Napoleone, cercò fino all'ultimo la perfezione ben sapendo che l'errore umano era in agguato in ogni scelta, in ogni gesto.
Francamente sono proprio stufo di vedere che il giochino del regista pazzo non si è fermato neppure dopo dieci anni dalla morte di Kubrick. Questa idea dell'uomo reso inabile dalle ossessioni esplorate dal regista, già di per sé speciosa, risulta stucchevole già alla seconda lettura. Chissà cosa deve succedere perché si possa finalmente passare ad altro. E' un peccato perché nella parte centrale, quando Gnoli si concentra sull'opera di Kubrick senza andare a sguazzare nella mitologia d'accatto, l'articolo tocca anche degli ottimi punti di critica:
Kubrick era pessimista circa le possibilità che il genere umano si potesse in qualche modo redimere. Le guerra descritta in Orizzonti di Gloria e Full Metal Jacket, la violenza esplosiva di Arancia Meccanica e Shining, la follia grottesca di Dottor Stranamore, il gesto di sopraffazione criminale che apre 2001: Odissea nello Spazio, la nera attrazione erotica che governa Lolita e Eyes Wide Shut, l'inganno e il cinismo raccontati in Barry Lyndon mostrano un percorso complicato, ma visibile, del modo in cui l'animo umano sembra prediligere gli inferi al cielo. La maniera imperturbabile con cui Kubrick ha raccontato tutto questo ha indotto alcuni critici a scorgere in lui una perversa attrazione per la crudeltà umana. Ma quello che è passato a volte per compiacimento è in realtà, fin dall'inizio, cioè fin da Rapina a Mano Armata, l'impossibilità di esprimere un giudizio morale, e di trovare una verità umana convincente.

Cinema dentro gli scatoloni, Carlotta Mismetti Capua, La Domenica di Repubblica 18.10.2009
L'uomo che voleva essere imperatore, Antonio Gnoli, La Domenica di Repubblica 18.10.2009

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14 settembre 2009

Libro su A.I. in arrivo

C'era da aspettarselo: dopo la Stanley Kubrick Exhibition, lo Stanley Kubrick Archives della Taschen, la mostra collegata all'installazione artistica su Aryan Papers e il libro sul Napoleon, mancava all'appello solo l'altro grande progetto incompiuto di Stanley Kubrick, A.I. Intelligenza Artificiale.

Il libro A.I. - From Stanley Kubrick to Steven Spielberg: The Vision Behind the Film riempie questo vuoto fornendo informazioni sulla genesi del film, dalla mente di Kubrick alle mani di Spielberg passando per il pennello di Chris Baker, designer assunto da Kubrick per collaborare all'aspetto visivo del film.

Dalla descrizione fornita su Amazon si apprende che il libro presenta più di 250 disegni di Baker, in larga parte inediti, accompagnati da appunti di Kubrick e stesure della sceneggiatura, fotogrammi dal film girato da Spielberg e foto dal dietro le quinte con gli animatronics e il virtual studio sviluppato per le riprese dentro la città di Rouge City.

Pubblicato dalla Thames and Hudson e programmato per il prossimo novembre, il libro è a cura di Jane M. Struthers e, per la prima volta dichiaratamente in copertina, Jan "prezzemolo" Harlan. Con 35 sterline come prezzo di copertina ci guadagna meno del solito, quindi spargete la voce per comprarlo in massa.

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12 settembre 2009

Napoleon: venghino venghino

Aggiornato ancora il sito della Taschen con la pagina sull'imminente Napoleon, la cui uscita è stata posticipata di un mese. Le mie prime negative impressioni sono sfortunatamente confermate.

L'archivio iconografico online è stato ultimato ed è possibile visualizzarlo in anteprima, anche se per scaricare le foto occorrono username e password, ottenibili acquistando il libro. Al momento, è possibile scaricare una foto campione.


Le fotografie, le stampe, gli articoli e le diapositive raccolte da Kubrick nei decenni di preparazione del progetto sono state digitalizzate e convertite in TIFF. Il formato è un'ottima scelta rispetto al più comune JPG, per evitare squadrettamenti e perdite di qualità della compressione, specie nel caso di stampa delle foto. Un po' meno soddisfacenti le dimensioni: 800 x 600 pixel, mi auguravo una qualità migliore. Spero che sia così solo il campione e che le vere foto scaricabili abbiano una risoluzione più alta. Altro dubbio: la pagina indica "oltre 1000 foto" ma ne avevano pubblicizzate 17000; l'archivio dichiara "16766 search results" e spero sia affidabile questo numero.

Per promuovere l'acquisto (500€ per l'Italia, con edizione multilingua in inglese, francese e tedesco), la curatrice del volume Alison Castle ha preparato un video intervistando il sempre allegro Jan Harlan e una leggermente perplessa Christiane nella cucina di Childwickbury (ormai trafficata quanto Piccadilly Circus).

"Immortalizing Kubrick's Napoleon" dice senza mezzi termini il titolo del video, inaugurando un'aria pomposa che prosegue con l'altrettanto tracotante sottotitolo "The greatest book ever made about the greatest movie never made." Si continua con la Castle che cela malamente la sua spocchia e Jan Harlan che magnifica il film mai realizzato accarezzando voluttuosamente la copertina in simil-pelle con un entusiasmo involontariamente ridicolo che ricorda certi slanci da MondialCasa. Ti aspetteresti da un momento all'altro di vederlo saltellare verso la credenza sul retro, afferrare un set di affilatissimi coltelli Miracle Blade e includerli nell'offerta.


Il responsabile del design Mathias Augustyniak, dello studio francese M/M Paris, confida la difficoltà di realizzare un libro sul Napoleon: "I think it was an impossibile project, [...] we liked the idea of an impossible project." E' a lui che si deve la brillante idea di rendere il libro un oggetto di mistero, una cassaforte con dentro "as many books as possibile" (ce ne bastano dieci, grazie), o come dice lui stesso con una metafora più ardita "un glory-hole" (parola che gli estimatori di porno sanno chiaramente cosa significa; se la spassano, questi francesi.)

Il video dà anche modo di vedere il libro dal vivo in tre dimensioni, rivelando senza pudore la sua incredibile pacchianeria da buzzurri.

Perla conclusiva della Castle: "Così, dopo anni di lavoro, probabilmente tanti quanti Kubrick stesso ne avrebbe impiegati per realizzare il film, abbiamo completato questo gruppo di libri che probabilmente sono tanto audaci, esaustivi e unici quanto sarebbe stato il Napoleon di Kubrick." Cerco invano parole per commentare e arriva il botto finale: "E' un libro che permette al lettore, forse, di essere in grado di girare questo film." Mentre corro a vomitare, Jan Harlan se la ride con gli occhi a dollaro come Zio Paperone.

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27 agosto 2009

Kubrick Season su More4

Avevo già segnalato la Kubrick Season del canale televisivo inglese More4, inaugurata con quel fantastico spot che simulava la soggettiva di Kubrick in un giorno di riprese sul set di Shining.

The Stanley Kubrick Season - Promo
Guarda il mondo con gli occhi di Stanley Kubrick.



Ho trovato su YouTube tutta la serie di piccoli video che sono stati trasmessi in abbinamento ai film e al documentario di Jon Ronson, Stanley Kubrick Boxes.

I cortometraggi sono stati realizzati dagli studenti del London College of Communication, l'istituzione che ha ricevuto in dono dalla famiglia Kubrick il materiale d'archivio conservato dal regista nelle ormai famose scatole.

Overlook
Un'esplorazione virtuale dell'Overlook Hotel attraverso le vecchie sbiadite polaroid conservate al Kubrick Archive.



SKA-63
Un'animazione che ripercorre tutta l'iconografia fondamentale del cinema di Kubrick.



Call sheet
Una ricostruzione di una riunione di produzione di Dr. Strangelove, basata su veri documenti custoditi al Kubrick Archive.



Kubrick
Il regista Tony Kaye e gli studenti del London College of Communication raccontano il cinema di Kubrick.



Non è un perfetto esempio di istruzione e formazione, di diffusione della cultura e anche di utilizzo creativo degli archivi? Andatelo a raccontare alle nostre università e alle polverose e largamente inutili fondazioni italiane.

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18 giugno 2009

Napoleon in arrivo a settembre

Aggiornato il sito della Taschen con le prime immagini del libro sul Napoleon. Come preannunciato, si tratta di un enorme volume rilegato, al cui interno si nascondono dieci piccoli libri, ciascuno dedicato a un singolo aspetto della pre-produzione del film.

Devo dire che la mia prima impressione non è delle migliori, per usare un eufemismo: rilegatura greve, bollo blu su cuoio marrone e oro (accostamenti inguardabili), scritta incomprensibile (Sta - Nley - Kubrick, con effetto specchio, perché?), bollo e disegno del nastro francamente brutti, custodia grigio topo. Il trionfo del pacchiano, con in più un pugno nell'occhio. E apriamolo.


L'espediente del libro cassaforte fa un po' spy-story old style, e già vedo quelle sottili pagine intagliate incastrarsi l'una dentro l'altra. Ma comunque. Tiriamo fuori i librini custoditi all'interno. Identico bollo con nastro in tutte le copertine: moltiplicazione del brutto.

Sulla pagina della Taschen si trovano una decina di fotografie dei mini-volumi aperti: ne prendo un paio da riportar qui.


Niente, via. Più guardo le foto e meno vedo una reale necessità per aver diviso i materiali di ricerca in questo modo: un libro ben rilegato e impaginato avrebbe raggiunto lo stesso scopo. Direi che la Taschen abbia tentato, ancor più radicalmente di quanto già fece con The Stanley Kubrick Archives, di trasformare un libro in un gadget, espediente che quando viene bene suscita meraviglia ma che si scontra inevitabilmente con la leggibilità e la maneggevolezza. Questa volta non è neanche venuto bene. Buzzurri.

Uno dei libri è la riproduzione fedele della sceneggiatura scritta da Kubrick, e c'è da chiedersi quale versione abbiano scelto, se quella trapelata su internet anni fa o un'altra stesura. Tra le belle sorprese, invece, l'accesso a un database online, consultabile e scaricabile, con le quasi 17.000 fonti iconografiche su Napoleone raccolte da Kubrick nel suo archivio.

Il libro è in edizione limitata e numerata (mille copie), disponibile da settembre 2009. Il costo indicato sul sito è di 700 dollari, di molto superiore alle già notevoli 300 sterline preannunciate da Amazon lo scorso febbraio. Di questo passo da noi costerà 900 euro. Si accettano scommesse.

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08 marzo 2009

Kubrick Study Day

Oltre alla proiezione di tutti i film e all'installazione Unfolding Aryan Papers, il British Film Institute ha organizzato come parte della Kubrick Season una giornata di "studio" sul cinema di Kubrick invitando critici, collaboratori, studiosi e gli archivisti del Kubrick Archive.

Un resoconto degli incontri è leggibile nel blog Minty's Menagerie.

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26 febbraio 2009

Unfolding Aryan Papers

La mostra su Aryan Papers è stata inaugurata al BFI di Londra e sul sito internet della AnimateProjects è disponibile il video realizzato da Jane e Louise Wilson per chi non potesse visitare l'installazione dal vivo.

Unfolding Aryan Papers racconta l'esperienza dell'attrice Johanna ter Steege scelta da Kubrick per interpretare il ruolo principale del film, quello della giovane Tanya che attraversa l'Europa dell'est sotto il dominio Nazista cercando di sfuggire alla cattura per proteggere suo nipote Maciek.

La voce dell'attrice commenta le fotografie delle prove costumi e l'archivio iconografico raccolto da Kubrick per documentarsi sul progetto, legge pagine della sceneggiatura scritta a partire dal romanzo Bugie di Guerra di Luis Begley, e racconta i suoi incontri con Kubrick a St. Albans.

Le immagini girate dalle sorelle Wilson danno vita alle foto e regalano al tutto un'atmosfera sospesa, quasi onirica. Non c'è uno sviluppo, si torna sempre al tavolo dove la ter Steege aspetta l'arrivo di Kubrick per iniziare il progetto. Il tempo è fermo, come in un sogno. E proprio il sogno è la chiave di lettura dell'intera esperienza dell'attrice, come svela il magnetico finale.

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03 gennaio 2009

Aryan Papers in mostra

Il progetto Aryan Papers, il film sull'Olocausto a cui Kubrick ha lavorato nei primi anni '90, è alla base di un'installazione al British Film Institute realizzata dalle artiste Jane e Louise Wilson. In occasione del decennale della morte del regista, il BFI ha realizzerà una "Kubrick season" a South Bank, e l'installazione artistica è uno degli eventi in programma. Inaugurazione il 13 febbraio, fino al 19 aprile.

Kubrick Holocaust film to be told in installation, Mark Brown, The Guardian, 03/01/2009.

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08 settembre 2008

C'ero anch'io

Mi trovavo ai Kubrick Archives di Londra lo scorso aprile e il produttore del documentario Stanley Kubrick's Boxes, tale John Sergeant, stava digitalizzando il girato di Vivian Kubrick sul set di Full Metal Jacket, impazzendo sul tracking delle vecchie Betacam e delle VHS NTSC.

Tra una chiacchiera e l'altra, con un occhio a lui e uno al monitor dove scorrevano scene inedite dal set e i video provini degli aspiranti attori, John mi chiede se avessi modo di rintracciare alcuni dei quotidiani inglesi che avevano dato l'annuncio della morte di Stanley Kubrick il 7 marzo 1999. Il regista Jon Ronson voleva usarne alcuni per il documentario. Uno degli archivisti era sicuro che fossero da qualche parte nella Strong Room (la sala dove il materiale viene conservato in condizioni climatiche controllate, un nome che a me fa molto Dr. Stranamore), ma attualmente trovare qualcosa lì dentro è come cercare il proverbiale ago nel pagliaio.

Fortunatamente avevo alcune scansioni nella cartella "AK Provvisoria" del mio Mac. Gliele passo con una chiavetta USB. Rientrato a casa gliene spedisco altre, da giornali che avevo nella libreria.

John mi ringrazia via email e aggiunge: "Will try to get you a credit on the film, but please forgive me if I fail as sometimes the powers can be difficult about it. Though other times not!"

Definitely not! ;-)


La produzione mi ha anche spedito una copia in DVD del documentario. Come adoro gli inglesi e la loro serietà. Se solo sapessero scrivere il mio nome correttamente...

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16 luglio 2008

Stanley Kubrick's Boxes

Rassegna stampa dopo la messa in onda del documentario di Jon Ronson su More4 per inaugurare la Kubrick Season. Per chi non fosse riuscito a vederlo, Stanley Kubrick's Boxes è disponibile via torrent su The Box (sito a registrazione gratuita) o su Google Video.

Perfectionist who boxed clever, Merle Brown, The Herald, 16/07/2008.
Stanley Kubrick's Boxes, Andrew Billen, The Times, 16/07/2008.
Last Night's TV: There's no need to go overboard, Thomas Sutcliffe, The Independent, 16/07/2008.
Unpacking the life of Stanley Kubrick, Pat Stacey, Herald.ie, 16/07/2008.
Close-up on Kubrick reveals nature of a real artist at work, Chris Bond, Yorkshire Post, 18/07/2008.
Stanley Kubrick's Boxes, Derek Elley, Variety, 05/08/2008.

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11 luglio 2008

Lettere di Kubrick online

Il Telegraph ha aggiunto alla sua pagina The Kubrick Files una serie di lettere scritte o ricevute da Kubrick reperite agli archivi di Londra.

Tra le cose più interessanti, il rifiuto di Lawrence Olivier per il ruolo di Humert Humbert in Lolita, la lettera per l'ingaggio di Arthur C. Clarke alla stesura del "proverbiale buon film di fantascienza", le rassicurazioni sul ridottissimo costume indossato da Marisa Berenson in Barry Lyndon e una lettera di proteste a seguito del visto di censura ottenuto da Full Metal Jacket in Australia, identica a quella mandata alla Commissione di Revisione Cinematografica italiana.

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09 luglio 2008

Kubrick Archive online

Il Kubrick Archive è la collezione del mese del servizio Archiveshub che mette online le collezioni delle varie università e dei college inglesi. Sono disponibili foto e descrizioni di alcuni oggetti e documenti presenti agli archivi.

Anche il Telegraph ha aggiunto una pagina per la serie The Kubrick Files in cui Chris Hastings presenta gli oggetti di scena reperibili al Kubrick Archive.

Stanley Kubrick: A Props Odyssey, Chris Hastings, The Telegraph, 07/07/2008

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05 aprile 2008

2008: A Film Odyssey (2)

Conclusa la rassegna al Barbican Centre di Londra, con la proiezione dei film di Kubrick, un video permette di dare un'occhiata al materiale esposto nella hall: foto, props e progetti provenienti dagli Stanley Kubrick Archives alla University of the Arts.

Interviste al direttore del Barbican Centre e a Richard Daniels, responsabile degli Archives.

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04 gennaio 2008

2008: a Film Odyssey

Dal 21 febbraio, al Barbican Centre di Londra, verrà presentata una rassegna di tutti i film di Stanley Kubrick e un'esposizione di alcuni materiali provenienti dallo Stanley Kubrick Archive della University of Arts.

Jan Harlan presenterà Eyes Wide Shut, primo film in programma.

Per maggiori informazioni e prenotazioni, barbican.org.

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21 giugno 2007

Gli archivi Kubrick a Londra (3)

Alcuni link con tutte le informazioni date dall'Università delle Arti di Londra sulla collezione permanente del materiale cinematografico di Stanley Kubrick.

Informazioni generali
http://www.arts.ac.uk/kubrick.htm

FAQ dell'iniziativa
http://www.arts.ac.uk/announcements_34613.htm

Articolo dal magazine dell'Università con alcune foto
http://www.arts.ac.uk/docs/mag_issue5.pdf

Preparazione degli ambienti
http://www.lccnews.org.uk/index.php?opt=article&siid=1562

Articolo del Guardian
http://observer.guardian.co.uk/uk_news/story.html

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31 ottobre 2005

Gli archivi Kubrick a Londra (2)

Su La Domenica di Repubblica di ieri c'era un articolo sulla cessione degli archivi di Stanley Kubrick all'Università delle Arti di Londra. Il PDF dell'inserto è disponibile per il download.

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23 ottobre 2005

Gli archivi Kubrick a Londra

La famiglia Kubrick ha comunicato oggi che gli archivi di Stanley Kubrick sono stati donati alla Università delle Arti di Londra che ne farà una collezione permanente, aperta per il pubblico a partire dalla prossima estate.
Kubrick leaves treasures to Britain
by Alice O'Keeffe, arts and media correspondent
Sunday October 23, 2005
One of the most extraordinary collections in film history is coming to London. The extensive archives of Stanley Kubrick, maverick director of 2001: A Space Odyssey and A Clockwork Orange, are to be housed at the capital's University of the Arts from next summer. [...]
The collection is so huge that the university, which unites five arts colleges including Central St Martins College of Art and Design and the London College of Communication, is to build a centre for them at the Elephant and Castle. 'This inspirational collection will be the jewel in the crown of the new centre,' said Will Wyatt, chair of the governors. 'We're planning on attracting other archives to go alongside it.'
The acquisition is a coup for the university, as several US institutions had expressed an interest in housing the archives. But Kubrick's family were keen for it to stay in Britain. 'Stanley spent most of his life in the UK and we are very happy the archives will be located in London,' said his widow, Christiane. [...]
L'articolo completo è sul sito del The Observer.
Sul sito dell'Università ci sono ulteriori informazioni e il comunicato stampa ufficiale con dichiarazioni di Spielberg e Christiane Kubrick. Non risulta chiaro se questo materiale sia lo stesso della mostra di Francoforte (attualmente a Melbourne e in arrivo a Roma per aprile 2006) anche se sembrerebbe l'intera collezione. Ad ogni modo, we'll see.

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