Il film con più contenuti extra del cofanetto è presentato qui in formato video corretto (anamorfico 2,2:1) e in un nuovo trasferimento digitale
più brillante e con maggiori sfumature di quello realizzato nel 2001.
Commento audio di Keir Dullea e Gary LockwoodLa traccia audio non è sottotitolata e deriva da registrazioni separate dei due attori. Keir Dullea risulta il più simpatico, sempre pronto a rivelare informazioni e retroscena sulla lavorazione. Gary Lockwood invece riconduce ogni aneddoto a se stesso, finendo in più di un'occasione per autoincensarsi (del resto, l'aveva già fatto nel suo pessimo libro
2001 Memories); non evita neppure di raccontare quel che accade nel film e inciampa pure in un paio di errori (sostiene che
Sul Bel Danubio Blu era stato già usato da Kubrick in
Orizzonti di Gloria quando in realtà lì il valzer di Strauss era il
Künstlerleben; afferma che il set giallo con la hostess non ruotava ed era solo un trucco visivo).
In troppe parti del film la traccia audio resta in silenzio: sarebbe stato meglio avere anche un altro testimone per riempire i vuoti, magari un critico o ancor meglio un addetto agli effetti. Dispiace per Dullea, ma una traccia non del tutto convincente.
2001: The Making of a MythDocumentario di Paul Joyce, come i precedenti inspiegabilmente tagliato per questa edizione in DVD: 12 minuti in meno della versione trasmessa in TV e nuove musiche sovrapposte a quelle del film quando gli intervistati parlano. Purtroppo il documentario si concentra un po' troppo sulla
teoria dietro le scelte di Kubrick e Clarke e sull'impatto culturale del film a discapito di racconti sulla genesi delle idee, la lavorazione e gli effetti speciali: dopo un po', ascoltare gli esperti di computer fare le loro previsioni sul futuro e osservare come alcune cose predette dal film si siano avverate risulta un po' noioso. Comunque interessanti le testimonianze di Con Pederson, Douglas Trumbull, Keir Dullea e Daniel Richter.
Standing on the shoulders of KubrickFeaturette di Gary Leva che intervista registi, critici e direttori della fotografia per parlare dell'influenza che
2001 ha avuto nelle loro vite e carriere lavorative. Alcuni dicono cose interessanti (qualche insight personale su certi punti del film) ma la maggior parte recita una frase su quanto sia stato importante il film di Kubrick e poi scompare. Piuttosto superflua.
Vision of a future passedAnalisi delle previsioni di
2001 in termini di tecnologia, estetica e stile di vita che si sono rivelate corrette e quelle che non si sono avverate. I testimoni (Clarke, Trumbull, Frewin, Harlan, Paul Duncan, Roger Ebert, etc.) raccontano le aspettative della gente alla fine degli anni '60, il loro desiderio di rivolgersi allo spazio e il successivo disinteresse per questi temi una volta che i problemi della Terra offuscarono quell'ottimismo nel decennio successivo. Interessante e ben costruito.
A look behind the futureDietro le quinte girato sul set nel 1966. L'editore della rivista
Look parla degli imminenti progressi dell'America in campo spaziale (lancio del Saturn V e astronauti sulla Luna) e individua la necessità di indottrinare la popolazione per prepararla all'impatto che le scoperte cosmiche avranno sull'economia, la cultura e la società americana.
2001 è considerato un modo per farlo. C'era davvero la sensazione che il mondo stesse per cambiare da un momento all'altro. Bei tempi. Il documentario racconta in parallelo i progressi della NASA, alle prese con la progettazione del LEM, e quelli di Stanley Kubrick che negli studi inglesi della MGM sta costruendo le scenografie per
2001: Odissea nello Spazio. Vengono mostrati i disegni preparatori per le basi lunari e le astronavi, mentre Keir Dullea in accappatoio si concede ai giornalisti.
Kubrick è ritratto all'opera mentre studia alcune inquadrature all'interno della gigantesca centrifuga e dirige gli attori in remoto via telecamere. Irreperibile per molto tempo, è un piacere ritrovare questa chicca nel DVD.
What is out there?Keir Dullea legge un testo scritto da Anthony Frewin che si concentra sull'ambiguità del film: con
immagini inedite di Kubrick sul set della Discovery e con l'estratto dell'intervista a
Playboy in cui il regista parla della definizione scientifica di dio, questa featurette legittima la mancanza di interpretazioni univoche al film. Dullea racconta poi il prologo con le interviste agli scienziati che doveva aprire originariamente
2001 e che fu scartato da Kubrick in fase di montaggio.
Un'intervista a Clarke per la BBC del 1966 introduce i temi del film (evoluzione, impatto della scienza sulla religione, comunicazione con gli extraterrestri, ecc.) ma, poiché il testo è stato scritto da Frewin, il Clarke d'annata viene presto abbandonato nonostante il ragguardevole valore di reperto d'epoca, in favore di (troppi) estratti dalle interviste del prologo perduto che Frewin aveva giusto giusto raccolto nel suo libro
Interviste Extraterrestri.
FX and early conceptual artworkFeaturette sugli effetti speciali dell'ultima parte del film, tra slit-scan e riprese di gocce di vernice in espansione dentro fluidi. Si resta sempre sbigottiti a sentire quanto tempo e quanti tentativi sono stati necessari a realizzare anche un solo minuto delle riprese con effetti di
2001. Douglas Trumbull parla delle sue geometriche riprese mentre
Christiane Kubrick presenta un montaggio dei primi tentativi di visualizzazione del viaggio oltre l'infinito prima dell'arrivo della slit-scan. La featurette presenta molti più disegni di quanti erano stati esposti alla mostra itinerante del Deutsche Filmmuseum. Unico difetto: troppo breve.
Look: Stanley KubrickDocumentario sulla carriera da fotoreporter di Kubrick per la rivista
Look negli anni '40. Dopo un'introduzione scritta, parte un
montaggio di fotografie scattate dal regista su sottofondo di musica jazz. In soli tre minuti si vede quasi un centinaio di foto, ma l'argomento avrebbe meritato ben altro documentario. Peccato, perché le foto sono in gran parte inedite. C'è ancora una miniera da scavare nascosta negli archivi della
Biblioteca del Congresso o nei sotterranei di Childwickbury.
Gli extra sono notevoli, anche se nemmeno questo disco è immune dalla pressappocaggine dell'intera operazione: l'intervista audio a Kubrick pubblicizzata in copertina è assente; fortunatamente non è una vera perdita perché era già stata pubblicata come bonus nella prima edizione dello
Stanley Kubrick Archives della Taschen. Comunque, grazie al rapporto di immagine corretto e al nuovo trasferimento, questa
edizione risulta sicuramente migliore della precedente.
Le altre recensioni:
Introduzione
Gli extra
Arancia Meccanica
Shining
Full Metal Jacket
Eyes Wide ShutEtichette: Libri e DVD, Recensioni