Documentario su Veit Harlan
In Germania è stato prodotto Veit Harlan: Im Schatten von Jud Suess, un documentario su Veit Harlan, uno dei più influenti registi del periodo Nazista. Nel 1940 Harlan diresse Suss L'Ebreo, un film che Goebbels salutò dichiarando entusiasta: "Non potevamo augurarci un film antisemita migliore." Talmente potente, il film è tuttora bandito in Germania e le sue proiezioni sono soggette a severe restrizioni. Il regista del documentario ritiene che ancora oggi il film possa avere un notevole fascino sulle fazioni neonaziste: "Il suo potenziale negativo probabilmente supererebbe i benefici che si potrebbero ottenere dal mostrarlo."
Veit Harlan, morto nel 1964, era lo zio paterno di Christiane e Jan Harlan. Il regista del documentario li ha intervistati entrambi, assieme a gran parte dei membri della famiglia ancora in vita. Christiane ha ricordato come Kubrick, di discendenza ebraica, dovette farsi un bicchiere di vodka prima di riuscire a incontrare Veit.
Jan Harlan aveva dichiarato in alcune interviste che Kubrick aveva avuto in effetti l'intenzione di girare un film sulla vita di Veit Harlan e l'incontro tra i due potrebbe essere avvenuto a questo scopo. Negli anni '70 Kubrick aveva intervistato anche la moglie del regista, Kristina Soderbaum, famosa attrice, alla ricerca di particolari sulla vita e l'industria cinematografica sotto il dominio Nazista.
Kubrick è stato attratto dalla Seconda Guerra Mondiale e in particolare dal Terzo Reich per tutta la sua vita. Fin dagli anni '50, durante i primi tentativi di affermarsi nello show business americano, aveva preparato sceneggiature su vari eventi del conflitto europeo (The Bridges at Remagen, The German Lieutenant, The Last Hundred Hours).
Nel 1991 Kubrick aveva trovato un romanzo adatto a fornire una base narrativa ai suoi interessi: iniziò così la preparazione di Aryan Papers, un film che doveva seguire le disavventure di una coppia di ebrei nella Polonia occupata dalle SS. Il progetto restò irrealizzato, anche se una lettera alla costumista Barbara Baum rivela un Kubrick disposto solo ad accantonare il film, non ad abbandonarlo definitivamente ("Non preoccuparti, vedrai che tutto il lavoro non sarà stato invano").
Veit Harlan sarebbe stato un soggetto perfetto per un film di Kubrick: come ricorda il figlio Thomas nel documentario, l'aspetto più oscuro del personaggio era la sua duplicità, essendo "colui che aveva affilato il coltello senza essere davvero un antisemita."
New film explores legacy of Hitler's top director, Dave Graham, The Washington Post 30.04.2009
Veit Harlan, morto nel 1964, era lo zio paterno di Christiane e Jan Harlan. Il regista del documentario li ha intervistati entrambi, assieme a gran parte dei membri della famiglia ancora in vita. Christiane ha ricordato come Kubrick, di discendenza ebraica, dovette farsi un bicchiere di vodka prima di riuscire a incontrare Veit.
Jan Harlan aveva dichiarato in alcune interviste che Kubrick aveva avuto in effetti l'intenzione di girare un film sulla vita di Veit Harlan e l'incontro tra i due potrebbe essere avvenuto a questo scopo. Negli anni '70 Kubrick aveva intervistato anche la moglie del regista, Kristina Soderbaum, famosa attrice, alla ricerca di particolari sulla vita e l'industria cinematografica sotto il dominio Nazista.
Kubrick è stato attratto dalla Seconda Guerra Mondiale e in particolare dal Terzo Reich per tutta la sua vita. Fin dagli anni '50, durante i primi tentativi di affermarsi nello show business americano, aveva preparato sceneggiature su vari eventi del conflitto europeo (The Bridges at Remagen, The German Lieutenant, The Last Hundred Hours).
Nel 1991 Kubrick aveva trovato un romanzo adatto a fornire una base narrativa ai suoi interessi: iniziò così la preparazione di Aryan Papers, un film che doveva seguire le disavventure di una coppia di ebrei nella Polonia occupata dalle SS. Il progetto restò irrealizzato, anche se una lettera alla costumista Barbara Baum rivela un Kubrick disposto solo ad accantonare il film, non ad abbandonarlo definitivamente ("Non preoccuparti, vedrai che tutto il lavoro non sarà stato invano").
Veit Harlan sarebbe stato un soggetto perfetto per un film di Kubrick: come ricorda il figlio Thomas nel documentario, l'aspetto più oscuro del personaggio era la sua duplicità, essendo "colui che aveva affilato il coltello senza essere davvero un antisemita."
New film explores legacy of Hitler's top director, Dave Graham, The Washington Post 30.04.2009
Etichette: Rassegna stampa, Testimonianze
1 Comments:
Trailer, poster, fotogrammi e recensioni del documentario all'uscita nelle sale americane, con estratti dalle interviste a Jan Harlan e Christiane Kubrick:
http://www.archiviokubrick.it/ak/blog/2010/03/harlan-in-shadow-of-jew-suss.html
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